EMERGENZA RIFIUTI: SCIACCA SALVA PER 15 GIORNI, GLI ALTRI NO E INTENDONO IMPUGNARE L’ORDINANZA (VEDI PDF)
L’emergenza rifiuti è destinata a protrarsi. Se Sciacca si salva per 15 giorni, tale è la validità dell’ordinanza emessa dal sindaco Francesca Valenti, gli altri Comuni restano a convivere con l’emergenza rifiuti. Menfi, Sambuca, Santa Margherita. A questi vanno aggiunti i Comuni dell’Unione “Alto Verdura Gebbia”, Burgio-Calamonaci-Villafranca Sicula-Lucca Sicula che da lunedì non potranno più conferire i rifiuti nell’impianto di Cammarata.
L’ordinanza del sindaco di Sciacca (che vale solo per il territorio saccense) ha validità solo per 15 giorni. Un’ordinanza che suscita perplessità e malumori da parte degli altri sindaci che sono costretti a convivere con l’emergenza e non potranno soddisfare le attese dei loro concittadini.
Diversi sindaci, tra cui Pace e i rappresentanti dell’Unione “Alto Verdura Gebbia”, Burgio-Calamonaci-Villafranca Sicula-Lucca Sicula, non hanno gradito la scelta della collega Valenti, ribadendo che “Sciacca ha solo il 28% delle quote della Sogeir Impianti e la sommatoria delle quote degli altri Comuni mettono in minoranza la stessa Sciacca”. Insomma, la discarica Saraceno Salinella, come l’impianto di compostaggio di Santa Maria, ambedue della Sogeir Impianti, “non sono proprietà del Comune di Sciacca”.
Mimmo Balsamo, sindaco di Villafranca Sicula, è chiaro: “Il sindaco di Sciacca deve sapere che l’ordinanza emessa non è un vanto ma preclude la possibilità ad altrui sindaci di non fruire degli impianti di cui i Comuni sono soci. Attendo di leggere l’ordinanza per esaminare gli estremi di una impugnazione”. Il pensiero di Balsamo non è solitario e rispecchia quello dell’Unione “Alto Verdura Gebbia”, Burgio-Calamonaci-Villafranca Sicula-Lucca Sicula.
Durissimo il sindaco di Ribera, Carmelo Pace: “Non conosco l’ordinanza e, chiaramente, mi riservo di esaminarla insieme ai legali del mio Ufficio. Non sono stato invitato alla conferenza stampa. Ho chiamato il sindaco Francesca Valenti che mi ha comunicato, solo verbalmente, quello che intendeva fare”. Pace aggiunge, ma vale per un preannuncio ad una serie di azioni che avranno conseguenze giudiziarie, che “ho parlato con gli ingegneri Liotta e Indelicato (presidente del Consiglio di Gestione della Sogeir Impianti, e direttore tecnico della medesima società) che la pensano come me e cioè che l’ordinanza del sindaco di Sciacca preclude agli altri soci il conferimento dei sovvalli negli impianti che sono di proprietà di tutti i Comuni che fanno parte dell’ex Ato Ag 1. I sovvalli non sono solo di Sciacca, per cui gli altri Comuni possono conferirli. Se così non è-aggiunge Pace-, ma voglio prima leggere l’ordinanza, adirò le vie legali nei confronti di Sogeir Impianti e nei confronti di chi ha emesso l’ordinanza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Calamonaci Pino Spinelli: “Ciò che ha detto il sindaco di Sciacca in conferenza stampa stamattina non mi convince. Una decisione che lascia nell’emergenza gli altri Comuni. Noi dell’Unione “Alto Verdura Gebbia”, Burgio-Calamonaci-Villafranca Sicula-Lucca Sicula, da lunedì non potremo più conferire nell’impianto di Cammarata. Attenderò di leggere l’ordinanza del sindaco di Sciacca e tireremo le necessarie conseguenze e metteremo in campo le docute azioni a tutela dei nostri territori e cittadini”.
La conferenza stampa di stamattina, sostanzialmente ha ribadito il motto “ognuno per sé” e il sindaco Francesca Valenti ha addossato le responsabilità all’assessore regionale Pierobon. Altri sindaci annuivano, ma con il pensiero che la sostanza del motto punisce i loro concittadini. Quelli di Sciacca sono salvi per i prossimi 15 giorni.
Filippo Cardinale