EMERGENZA RIFIUTI, PER LA PROCURA FU COLPA DELLE SOGEIR. CHIUSE LE INDAGINI

Quella lunga emergenza  rifiuti a cavallo tra aprile e maggio scorsi, e che recò gravissimi disagi ai cittadini e un danno all’immagine della città, ha una precisa responsabilità da imputarsi ai responsabile della Sogeir Gestione Impianti. A tale risultato è giunta la Procura della Repubblica di Sciacca che volle vederci chiaro aprendo le indagini, oggi chiuse con la notifica consegnata all’ingegnere Giovanni Indelicato, sessantanovenne di Menfi, presidente del consiglio di gestione e direttore tecnico della Sogeir Gestione Impianti. Il reato ipotizzato è di interruzione di pubblico servizio.

Per la Procura -le indagini sono state seguite dal procuratore Buzzolani e dal sostituto Marrore- la responsabilità del responsabile della Sogeir Gestione Impianti sarebbe consistita nel non aver informato in tempi adeguati il Consiglio di gestione della società ed i Componenti del consiglio di sorveglianza, oltre i 17 Comuni che fanno parte dell’Ato AG1, dell’imminente saturazione della capacità della discarica. Questo sarebbe risultato dai rilievi topografici eseguiti da una società il 14 gennaio e il 5 aprile del 2019.

Furono settimane di emergenza in città, una ventina di giorni tra aprile e maggio che mandarono in tilt il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il sistema entrò in crisi per la chiusura della discarica pubblica di contrada Saraceno-Salinella. Ovviamente, la città fu invasa da discariche a cielo aperto. La gente abbandonava rifiuti in ogni dove.

Ma c’è anche un altro fatto che la Procura contesterebbe, quello di ever omesso di inviare all’autorità di controllo i risultati complessivi dell’attività di discarica attraverso l’indicazione dei volumi finali disponibili. Insomma, una sorta di silenzio che non avrebbe consentito ai Comuni di mettere in campo iniziative mirate a proseguire le attività di gestione dei rifiuti e della discarica.

Dopo venti giorni di emergenza, e dopo una riunione svoltasi a Palermo alla Regione, il sindaco di Sciacca Francesca Valenti emise un’ordinanza che permise il riutilizzo della discarica per motivi di emergenza igienico-sanitaria soprattutto. Fu ampliata la capacità della discarica di ulteriori 14 mila metri cubi innalzando la capacità complessiva a 280 mila metri cubi. Fu attivato anche un impianto di compostaggio mobile per la trattazione di tutta la quantità di rifiuti prodotti da Sciacca, consentendo, in questo modo, di creare spazio all’impianto di compostaggio di contrada Santa Maria per un ulteriore 30%.