EMERGENZA RANDAGI ANCHE A SAN CALOGERO. AUMENTANO ATTRATTI DALLA PASTURAZIONE

“Da tempo (oltre un anno), sulla strada che conduce alla Basilica di San Calogero è un continuo “ammassarsi” di cani randagi provenienti dalle zone di campagne limitrofe alla strada principale (per intenderci quella che dal cimitero sale al monte)”.

Lo afferma un nostro lettore, Enzo Sabella,  secondo il quale “la di questo aumento del randagismo in quelle zone (e più precisamente dalla curva dell’ex oleificio a salire) è imputabile ad una signora con una fiat 600 azzurra, ben conosciuta dagli addetti (vigili urbani, ufficio veterinario di San Michele etc.) che da tempo deposita presso i cassonetti della spazzatura ad orari ben precisi, il cibo (pane, avanzi di pasta, etc.) che attira un gran numero di cani i quali da tempo sono diventati stanziali, ovvero avendo fatto l’abitudine ad essere nutriti, aspettano in loco l’arrivo della signora”.

“Ciò ha creato e continua a creare – dice Sabella- non pochi problemi di vario carattere. Le zone risultano sempre maleodoranti, nonchè piene di insetti e ultimamente di zecche per cui depositare l’immondizia in quei cassonetti è pericoloso per i motivi accennati, oltre naturalmente alla presenza dei cani che, a volte numerosi, incutono veramente paura. Da notare che le numerose persone che amano recarsi al monte a piedi da Sciacca (e sono numerosi ogni giorno) ormai devono avviarsi armati di bastoni e bacchette”.

“Un altro assembramento ormai stabile-continua Sabella-, oserei chiamarlo “canile” a tutti gli effetti, è stato creato dalla signora subito dopo lo spartitraffico, davanti ad un vecchi cancello semi divelto, dove insiste una costruzione abbandonata, che è stata adibita a rifugio di numerosi cani che vengono pasturati davanti al cancello”. 

Per Sabella i randagi “ormai sono così stabiliti in zona che ogni tanto spunta una nuova cucciolata che va ad incrementare il numero dei cani (attualmente siamo alla seconda cucciolata quest’anno). In quella zona a patire, oltre a coloro che salgono dalla strada citata prima, ci sono anche i numerosi turisti che a piedi salgono dall’altra strada, (quella di C.da Isabella). Naturalmente i pericoli non sono solo per quelli che salgono a piedi, ma spesso ad essere inseguiti sono gli scooters ed i numerosi ciclisti”.

“Ancora una specie di “canile”-seguita Seballa-  è stato costituito salendo verso il monte, entrando in via dell’Arcario in fondo alla strada, dove anche li cani e cuccioli di cani in abbondanza. Tutto questo naturalmente ha determinato vari tipi di pericoli igienico sanitari, nonchè di sicurezza personale; e non mancano le occasioni di pericolo con le auto quando entrando in piena curva il conducente si ritrova al centro della strada dei cani accucciati in attesa che la signora passi a portare il cibo”.

 

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