EMERGENZA CORONAVIRUS: PERCHE’ QUESTO MURO DI SILENZIO ?

Oggi è stata una giornata particolare per la gestione dell’emergenza coronovirus in fatto di comunicazione.
Non c’è stato il consueto report della Prefettura che fa riferimento ai dati dei contagi in provincia di Agrigento, quelli dei singoli Comuni, non ci sono state comunicazioni da parte dei sindaci (a parte il cado di Menfi), non c’è stato nulla per fare il punto della situazione e capire anche cosa ha determinato nella giornata di ieri una evidente discrepanza tra i numeri forniti dall’Asp e quelli forniti dalla Regione Siciliana.
Intanto ci pare di capire che ci si avvicina a quanto pare a quota 100 contagi in provincia di Agrigento.
Neanche dopo i chiarimenti tra assessore Ruggero Razza e sindaci c’è stata una inversione di tendenza rispetto all’iter con cui fino ad oggi la stampa ha attinto a notizie sulla situazione dei contagi nel territorio provinciale, ma anche sulla disponibilità dei servizi nelle varie strutture ospedaliere. Ed accade anche, com’è successo a Sciacca, che al personale, con una disposizione di servizio, venga imposto di non fare dichiarazioni all’esterno. Tutto questo mentre nel resto d’Italia parlano medici e infermieri, ognuno di loro nel fornire un contributo alla battaglia in atto nel nostro Paese.

Qui in Sicilia, in provincia di Agrigento, silenzio su tutti i fronti, come una sorta di censura che obbliga i giornalisti a portare nelle case dei cittadini notizie che possono anche essere non precise. Purtroppo sono precisi anche i disservizi: ieri c’è stato il caso delle persone reduci da quarantena che dovevano fare il tampone, che sono stati chiamati all’ospedale di Sciacca e poi costretti a tornare a casa perchè non c’erano i tamponi. Oggi il problema è stato risolto.

Sappiamo che a Sciacca e Agrigento si sta lavorando con intensità per preparare i reparti Covid 19 (nel capoluogo circolano già foto della fine di tale intervento), ma i cittadini devono sapere cosa si sta facendo e come un servizio pubblico sta operando per contrastare l’epidemia.