SCIACCA- mancano esattamente 31 giorni. Il 13 giugno alle ore 14 inizierà lo spoglio delle schede elettorali. Dopo un’ora e mezza è agevole sapere l’andamento e quindi l’esito della votazione. Ad oggi concorrono 3 candidati a sindaco con le rispettive coalizioni.
Ignazio Messina con le liste Ventiventidue, Onda, Insieme per Sciacca, Sciacca Terme Rinasce e la lista del medesimo candidato. Fabio Termine con Mizzica, Next, PD e un altra lista formata soprattutto da assessori in carica. Matteo Mangiacavallo ha ridotto la sua coalizione dopo ave annunciato (convocando apposita conferenza stampa) l’esclusione di Forza Italia, a 4 liste, Mpa, Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima, Udc, oltre alla sua.
Oggi Forza Italia è in fibrillazione e alla ricerca di una soluzione. Sta invocando l’intervento “dell’armata palermitana”, ossia dei big dei partiti che a Palermo compongono la coalizione del centrodestra per convincere Mangiacavallo ad una inversione ad U. Inversione che appare improbabile. Il paradosso è che proprio a Palermo il centrodestra è in guerra civile, contro se stesso. E’ noto lo scambio di improperi di Micciché contro Musumeci.
Forza Italia di Sciacca ha 5 giorni scarsi per presentare la lista in segreteria comunale e decidere sul da farsi per il nome del candidato sindaco. Mercoledì 18 maggio alle ore 12 scade il termine per la presentazione di tutte le liste e dei candidati sindaci. Che il partito di Berlusconi possa “costringere” Mario Turturici a salire sull’altare sacrificale ci appare un tentativo senza buona riuscita. Perché l’ex sindaco, professionista affermato, capace amministratore, dovrebbe fare da agnello sacrificale in un contesto elettorale senza coalizione?
La corsa di tre soli sindaci suggerisce matematicamente un altissima probabilità affinché la partita elettorale si chiuda al primo turno. La vittoria al primo turno porterebbe il vincitore a fruire del premio di maggioranza e ciò significa “spiccioli” di seggi consiliari per chi perde.
Intanto, oggi, a parlare è l’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, coordinatrice provinciale di Forza Italia. “Nessuno ha capito e continua a capire cosa è successo martedì scorso (l’annuncio di Mangiacavallo). Una coalizione non pervenuta- chiosa La Rocca Ruvolo-. Se ci fosse stato davvero un motivo valido, una richiesta inaccettabile, Mangiacavalo aveva il diritto e dovere di dirlo alla colazione. Di dire alla città quali sono le sensazioni denunciate. La politica si fa con i fatti, con la concretezza, con i programmi, con la condivisione, cosa che fino a lunedì avveniva”. La Rocca Ruvolo invita Mangiacavallo a spiegare ciò che realmente è accaduto. “Io non so cosa sia successo, ho ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà, uno di questi chiosava che un amico aveva già sperimentato il metodo Mangiacavallo”. Ma il silenzio arriva anche da Palazzo dei Normanni: “Tranne qualche blanda considerazione in Assemblea siciliana, nulla mi è pervenuto. O il metodo Mangiacavallo è condiviso oppure per evitare di cascare nel metodo Mangiacavallo si sono guardati bene dal prendere posizione. Sono dispiaciuta e penso che la politica non si faccia con le suggestioni. Io resto convinta che con le percezioni non si vada da nessuna parte. Viviamo uno di quei momenti che imbarazzano fortemente”.
E sull’immediato futuro in vista del 12 giugno e ancor prima della scadenza del 18 maggio, La Rocca Ruvolo afferma: “Noi ancora stiamo pensando di capire come fare, abbiamo la lista pronta e sicuramente non ci tireremo indietro”. E su Mario Turturici La Rocca Ruvolo dice: “Non posso dire se può essere un candidato sindaco”.
C’è un forte elemento che bisogna prendere in considerazione: l’astensione. Non è improbabile che a votare si recherà un numero di elettori che si attesti sul 55%. Questo dato sarebbe già un successo anche in considerazione delle recenti percentuali di votanti nelle elezioni che si sono svolte lo scorso anno in comuni agrigentini. Nel 2017 gli aventi diritto al voto erano 35.889; a votare sono andati in 24.925 e di questi 1.013 sono risultati voti non validi (140 scheda bianca e 934 nulle).
C’è il serio rischio che il 12 giugno (si vota solo in giornata, domenica) si veda più affluenza sulle spiagge che nei seggi elettorali. Molto probabilmente quella cifra di 24.925 votanti si avvicinerà più realmente a 20.000
Se così sarà, vincere a primo turno significa che il candidato sindaco dovrà raggiungere 8.000 voti. Cifra che i 5 candidati sindaco del 2017 non raggiunsero. Al primo turno, con i due schieramenti centrosinistra e centrodestra sostenuti da cinque liste per parte, Bono del centrodestra raggiunse 7.335 voti (30,8%), Valenti 6.125 voti (25,7%), Termine 4.966 (20,8% con due liste: Mizzica e Futuro Presente), Mistretta del M5S 4.525 voti (19% con una lista) e Scaduto 902 voti (3,8% con la lista Servire Sciacca).
Attualmente, 3 candidati mutano il contesto e la matematica è più propensa a sentenziare che al ballottaggio non si vada. Ognuno dei tre candidati dovrebbe ottenere un minino del 33% per proseguire la corsa nella “finale” del ballottaggio. E’ più probabile, invece, che la partita si chiuda al primo turno.
Sciacca non è una città di giovani. Intanto, non è più una città che supera i 40.000 residenti. Sono scesi a 39.250 e di questi 6.311 (pari al 16,08%) non votano perché compresi nella fascia di età 0-17.
FASCIA ETA’ 18-24. I giovani in tale fascia sono 3.002 pari al 7,65% della popolazione. I maschi sono 1.530, le femmine 1.472. Questa fascia rappresenta l’8,36% dell’elettorato.
FASCIA ETA’ 25-45. E’ una fascia di età che comprende 9.783 soggetti. Le femmine sono più dei maschi: le prime sono 4.940, i secondi 4.843. Tale fascia rappresenta il 27,25% dell’elettorato e il 24,92 della popolazione.
FASCIA ETA’ 46-64. Rappresenta il 30,08% dell’elettorato con 10.798 elettori di cui 5.567 femmine e 5.231 maschi. Rappresenta il 27,51% della popolazione.
FASCIA ETA’ 65-100. Gli elettori di tale fascia sono 9.346 pari al 26,04% con una maggiore prevalenza femminile rispetto a quella maschile: 5.088 femmine e 4.258 maschi. Rappresenta il 23,81% della popolazione.
Una considerazione appare evidente: la fascia degli adulti in senso più ampio, cioè di età compresa tra 46 e 100 è composta da 20.144 elettori. Una fascia che è pari al 56,12% degli elettori e al 51,32% della popolazione.
La fascia dei giovani 18-24 anni è pari all’8,36%. L’età media degli abitanti di Sciacca è di 45 anni.
Filippo Cardinale
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