Elezioni, Pd e Mizzica si riabbracciano. Sciacca al Centro rimane isolata
SCIACCA- Flussi e riflussi storici. Cinque anni fa Mizzica nasce come costola che si stacca dal Pd. Il partito che era una forza centrifuga capace di far allontanare i giovani. Mizzica nasce così, dalla voglia di sinistra ma anche di partecipazione. Cinque anni in cui Fabio Termine, leader dei mizzichini, ha tuonato aspramente contro il sindaco Francesca Valenti, la giunta targata monocolore Pd, lo stesso Pd. Ma il tempo passa e porta via i rancori. Quelli che, specie a sinistra, porta a forti crisi dopo aver vinto le elezioni. Vedi coalizione Bono, vedi coalizione Valenti.
Di pomeriggio c’erano stati i primi segnali di accordo tra Mizzica e Pd. Un post di Toni Montalbano ringraziava “un grande amico ha dimostrato di avere una grande virtù, l’umiltà”. Era il segnale che l’aspirante candidato sindaco dal cognome altisonante aveva compiuto un passo indietro. Cosa che non ha fatto Fabio Termine che è riuscito a imporre la sua di candidatura.
Fabio Termine è il terzo candidato ed è sostenuto dalla lista Pd, dalla lista degli assessori della Valenti, Mizzica e Next. Mizzica che doveva “aprirsi” ad un’area anche moderata e liberale, si è chiusa a sinistra. Una sinistra che ha pochissimo di centro.
Nel panorama della politica ante elezioni, i giochi sono fatti. Resta “fuori campo” Sciacca al Centro. Fabrizio Di Paola non ha deciso, i suoi fedelissimi sono in fermento. In politica l’anno sabatico non paga.
Filippo Cardinale