ELEZIONI, DA 12 A 13 LISTE PER IL CONSIGLIO COMUNALE E 4 CANDIDATI SINDACI

Mizzica punta su un ingegnere under 40, i grillini sull’avvocato Livio; il centrodestra confida ancora su Di Paola, nel centrosinistra permane il dubbio se scegliere un tecnico o un politico

Mancano esattamente tre mesi alla data delle elezioni (11 giugno) e, seppure ancora non trapeli nulla di certo, tra le forze politiche emergono profili interessanti e che, per gli aspetti generali, sembrano definire l’imminente arena elettorale. Sembra più che probabile che a scendere in campo siano 4 poli. Quelli tradizionali del centrodestra e centrosinistra, quello pentastellato, quello che racchiude il cartello elettorale “Futuro presente” il cui perno è Mizzica, il movimento nato dalla spinta di un nutrito gruppo di giovani. Ancora nulla di certo c’è sulla scelta dei nomi a candidato sindaco. Il silenzio avvolge i poli per diversi motivi.

Effetto trascinamento. Una cosa è certa: le liste dei candidati al Consiglio comunale dovrebbero essere una quindicina, la maggior parte delle quali dalla parte del centrodestra e del centrosinistra. Si sa che la nuova legge elettorale approvata dall’Assemblea regionale siciliana ha ripristinato l’effetto “trascinamento”, per cui quando un elettore mette il segno sul candidato al Consiglio comunale la sua preferenza va anche al sindaco collegato con le liste della coalizione. E’ abbastanza pleonastico sottolineare come, al primo turno, giochi in modo determinante la spinta dei candidati al consiglio comunale che cercano voti per sé, ma che di riflesso si riverberano sul sindaco collegato alla coalizione. Il “trascinamento” ha, però, una doppia faccia. Può vincere un candidato sindaco con una lista, vedi il caso dei pentastellati, ma non ottenere la maggioranza in Consiglio comunale. E far trascorrere un quinquennio in tale scenario non è, certamente, a beneficio della città.

Grillini. Dalla parte grillina è ancora in corso lo “spoglio” dei curriculum di chi vuole proporsi. A fare la scelta definitiva, che poi deve essere accettata dal diretto interessato, è un gruppo di 16 attivisti che ha il potere di dire si o no (A Monza, il candidato sindaco è stato votato da 20 attivisti). Per i pentastellati la scelta si va restringendo sull’avvocato Giuseppe Livio. Sembra scemare l’avanzata della psicologa Ivana Dimino. I grillini parteciperanno alla competizione elettorale con una sola lista.

Mizzica. Sarebbe riduttivo soffermarsi sul nome candidato a sindaco. Il neo Movimento politico sta operando in maniera diversa rispetto alle altre forze politiche e sembra giusto rimarcare tale caratteristica. I loro laboratori tematici stanno ultimando il lavoro iniziato già da tempo su settori specifici. Prima il programma, poi il nome e la squadra assessoriale in grado di svolgerlo. Alcuni spunti, però, sul nome, sono ovviamente naturali sottolinearli. Il profilo del candidato sindaco di Mizzica è già disegnato: è under 40 anni e non deve avere nessun riferimento politico al passato. E’ da escludere, in tale ottica, la candidatura di Mariolina Bono.  Quella di Burgio manco a nominarla poiché, in realtà, non è mai esistita per l’indisponibilità dello stesso. Il candidato è un giovane ingegnere saccense che da alcuni anni lavora lontano da Sciacca ed anche all’estero.Mizzica parteciperà alle elezioni con due liste. Forse nascerà la terza, ma non è certo. Mizzica va avanti in “solitaria”, nessun dialogo con chi porta con sé il simbolo dei partiti, né col Pd, né con Sciacca Democratica, né con Sinistra Italiana.

Centrodestra. Il centrodestra sembra essere concentrato sulla scelta di Fabrizio Di Paola di ricandidarsi oppure no. A noi sembra non peregrina l’idea di considerare anche un suo bis, magari nei tempi supplementari, se non addirittura ai rigori. Il centrodestra, seppur con qualche mormorio, è consapevole che l’attuale sindaco rappresenti ancora una carta su cui puntare per combattere la concorrenza. In un contesto di candidati a sindaco improntati sul “nuovismo” a tutti i costi, Fabrizio Di Paola rappresenterebbe un Lionel Messi in un immancabile confronto tra concorrenti. Il centrodestra si presenta alle elezioni con almeno 4 liste.

Centrosinistra. Il candidato a sindaco deve essere un politico o un tecnico? Sembra questo il dilemma da sciogliere. E se tecnico deve essere, la scelta ricadrà su una donna? Una parte del centrosinistra, più precisamente quella fa riferimento a Michele Ferrara, impegnato a ultimare una propria lista civica, punta su una donna che sui social network si è dimostrata combattiva, ma anche arrabbiata con lo stato delle cose che sembra imbottigliare la città. Viviana Rizzuto deve sciogliere la riserva (cosa che probabilmente avverrà in giornata) ma ha gia’ detto che in caso di candidatura vuole le mani libere per firmare la squadra assessoriale. Se la scelta ricade su un politico, non è certamente il segretario cittadino del Pd. La quadra non c’è ancora, mentre è probabile che alle liste del Pd, di Sinistra Italiana, Di Sciacca Democratica, di Sicilia Futura e quella nascitura di Michele Ferrara, si aggiunga la componente di Patto per Sciacca di Mario Turturici e Salvatore Monteleone (con qualche apporto di Ignazio Messina?). Mario Turturici nell’ultimo periodo è diventato l’opposiztore di Di Paola number one, superando anche quella “timida” da chi è all’opposizione dal primo giorno di consiliatura. 

Una partitra tutta da giocare, almeno al primo turno. La campagna elettorale non è facile, e l’immaginazione che i saccensi siano fortemente attratti dal cielo stellato è tutta da verificare. Un cielo stellato a Sciacca dovrebbe sconvolgere il Dna stesso del saccense. Certo, ci sono gli esempi delle vicine Favara e Porto Empedocle. Ma Sciacca è Sciacca, e cambiare, seppure tra tanto malessere, un modo di pensare piuttosto radicato non è una passeggiata rilassante. Rimembrare l’ascesa di Ignazio Messina nel 1993 è anacronistico. In quel periodo era in agonia la prima Repubblica, e Tangentopoli occupava per mesi le prime pagine dei media. Nella prima fase delle elezioni conterà l’effetto “trascinamento” delle liste, dove alla porta bussano nipoti, cugini, zii, parenti, amici stretti e affini. Questa prima fase è tutta da giocare e non assolutamente scontata.

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