Elezioni, aumentano le difficoltà per le liste: l’autentica delle firme dei candidati solo al Comune

SCIACCA- Aumentano le difficoltà per la formazione delle liste dei candidati. Difficoltà che toccano essenzialmente la maggior parte delle liste civiche. Infatti nessuna sottoscrizione per la presentazione della lista è richiesta per i partiti o gruppi politici costituiti presso l’Assemblea regionale siciliana in gruppo parlamentare o che nell’ultima consultazione regionale abbiamo ottenuto almeno un seggio.

Per il resto, dunque, a Sciacca le liste civiche devono essere sottoscritte dai presentatori. E qui nasce la difficoltà maggiore: le firme devono essere autenticate ed essendo stato sciolto il consiglio comunale, i consiglieri non hanno più la competenza all’autentica. Dunque, tutti i sottoscrittori per la presentazione delle liste civiche devono davanti davanti un funzionario comunale delegato all’autentica della firma. In verità, c’è anche un’altra possibilità recitata nell’art. 14 , comma 1, della legge 21 marzo 1990 n. 53: possono autenticare anche gli avvocati iscritti all’albo che abbiamo comunicato la loro disponibilità all’ordine di appartenenza. L’articolo di che trattasi cita anche altre figure.

La  sottoscrizione delle liste e la relativa autenticazione vanno apposte rigorosamente su liste già complete di candidati con nome, cognome e altri dati. Non è raro che frequentemente le liste vengono completate nelle ultime ore con corsa frenetica al Comune per il deposito.
Quest’anno, la vicenda si complica di molto con una procedura già complessa ed aggravata dal fatto che non ci sono più consiglieri in carica.

Ma c’è un’altra difficoltà. Il numero delle sottoscrizioni per presentare la lista. La legge impone per i Comuni tra 40.000 e 100.000 abitanti (Vale l’indice Istat che dà Sciacca ancora a oltre 40.000 abitanti quando nella realtà sono meno) un numero di sottoscrizioni da non meno di 400 a non più 1.500; con l’emergenza Covid, il numero è stato ridotto ad un terzo. Dunque, ad esempio, il minino di 400 scende a 134. Ma lo stato di emergenza Covid è cessata per Decreto il 310 marzo scorso. Potrebbe, ma ancora non c’è, essere emanata una circolare da parte dell’Assessorato alle Autonomie Locali che deroga per evitare “assembramenti”. Ma a tutt’oggi non c’è nessuna indicazione in merito.

Senza dimenticare che nella pratica formare una lista con 24 candidati è un’impresa. La gente si è allontanata dalla politica in modo evidente.

Filippo Cardinale