EGADI, RECUPERATI ROSTRI, ELMI E UNA SPADA DELLA PRIMA GUERRA PUNICA
Recuperati altri due rostri dai fondali delle Egadi. I preziosi reperti sono stati ritrovati grazie alla sinergia operativa tra la Soprintendenza del mare della Regione Siciliana, la Rpm nautical foundation e i subacquei della Global underwater explorer.
Nel corso delle ricerche, anche quest’anno condotte con la nave oceanografica Hercules, sono stati scoperti ulteriori target che vanno ad arricchire il ricco database costruito negli ultimi anni. Nelle tre settimane di indagini, sono state individuate sessantotto anfore greco-italiche, due Dressel, quattro puniche e quattro piatti.
I due rostri in bronzo, portano a diciotto il numero di quelli recuperati dei diciannove individuati in questi anni.
Sono stati, inoltre, individuati e recuperati, sempre nello stesso areale, alla profondità di ottanta metri, dai subacquei della Gue, due elmi del tipo montefortino di pregiatissima fattura. I due reperti in bronzo presentano una particolare decorazione con forma di animale nella parte sommitale, quindi sicuramente appartenuti a graduati dell’esercito romano. Recuperate anche due coppie di paragnatidi, protezioni laterali in metallo applicate all’elmo, atte a proteggere il volto dei soldati. Questi due elmi, assieme a un altro del tipo montefortino recuperato negli scorsi giorni, si aggiungono ai ventidue già recuperati nelle campagne precedenti.
Ma la vera novità delle ricerche di quest’anno è la scoperta effettuata tre giorni fa, tanto agognata dal compianto Sebastiano Tusa, artefice dell’individuazione del luogo della battaglia: una spada in metallo, della lunghezza di circa settanta centimetri con una lama larga cinque centimetri, appartenuta probabilmente ai soldati di uno dei due eserciti.
Le ricerche in mare, inizialmente condotte unicamente in maniera strumentale dalla Soprintendenza del mare e dalla Rpm nautical foundation, da tre anni si sono avvalse della competenza dei subacquei altofondalisti della Global underwater explorer che, con l’indagine diretta dei subacquei e il recupero dei reperti individuati, hanno dato impulso e velocità alle complesse operazioni finora assicurate da un robot subacqueo (Rov).
I reperti, dopo lo studio e il restauro, andranno ad arricchire l’esposizione all’interno dell’ex stabilimento Florio di Favignana dove, in una sala allestita con spettacolari elementi multimediali, sono esposti i rostri e gli elmi recuperati nelle campagne precedenti. La storia della battaglia è completata da una proiezione immersiva su sei schermi che racconta il tragico scontro tra le due flotte dal punto di vista dei due comandanti, Lutazio Catulo e Annone.