ECCO I MOTIVI DEL RICORSO CONTRO IL COMUNE. IL RISCHIO DI UN MAX RISARCIMENTO
Gli emendamenti sarebbero contrari alle prescrizioni di Arta e Soprintendenza. L’area per le opere prescritte non è di proprietà della società
Di Filippo Cardinale
Il ricorso avanzato al Tar da parte della Rocco Forte & Family Spa è stato notificato al Comune di Sciacca, nelle mani dell’avvocato Antonino Serra, lo scorso 17 maggio. A presentare il ricorso è stata la Rocco Forte & Family (Rome), una controllata della holding che fa capo a Londra e alla famiglia di Sir Rocco Forte.
Il motivo primario che ha spinto la società proprietaria del Verdura Golf & SPA Resort risiede negli emendamenti 1,2 e 3 contenuti nella delibera del Consiglio comunale n. 12 del 13 febbraio 2012. In particolare, l’emendamento 1 e 2 che prescrivono la realizzazione della viabilità stradale e area di parcheggio.
La società di Sir Rocco Forte ha chiesto al Tar l’annullamento tramite sospensiva degli emendamenti appena citati, in subordine lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione, connessi alla realizzazione del piano di lottizzazione, del costo degli interventi previsti a carico della società ricorrente dagli emendamenti 1,2 e 3. Ma la società chiese anche la condanna al Comune di Sciacca dei danni subiti per il ritardato rilascio dell’atto di approvazione del piano di lottizzazione che riguarda la realizzazione delle 52 ville di lusso. L
a società aveva chiesto il primo agosto del 2006 l’approvazione di un piano di lottizzazione convenzionato di iniziativa privata per la realizzazione di edifici residenziali di lusso nella zona omogenea C. 2.2. La società di Sir Rocco Forte, nel ricorso, evidenzia come il progetto presentato sia corredato di tutti i pareri Arta, Soprintendenza, Genio Civile, e via dicendo.
La società evidenzia, inoltre, che tutti i pareri, in particolare quello dell’Arta, Opere marittime, nel suo giudizio positivo ha prescritto che “ non dovrà essere realizzata alcuna nuova viabilità finalizzata all’accesso alla struttura ricettiva, se non quella prevista nel progetto del Golf della stessa società ”. La società, inoltre, rimarca ancora “l’illegittimità” degli emendamenti approvati in Consiglio comunale, citando la Soprintendenza. L’Ente ha espresso parere favorevole al progetto presentato e approvato, ma a condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni: “a tutela dei valori precettivi e panoramici del paesaggio in cui ricadono le opere in questione…il limite dei lotti prospicienti la fascia costiera e le relative opere di urbanizzazione e viabilità dovranno arretrarsi ad una distanza non inferiore a mt. 200 lineari della linea della battigia. Nell’area libera risultante dovranno promuoversi la conservazione e la valorizzazione della copertura vegetale…in favore di interventi di riqualificazione ambientale e di rinaturalizzazione. La Soprintendenza prescrive che dovranno essere “mantenute le zone di vegetazione arborea di impianto esistente, nonché quella spontanea e le assenze arbustive al fine di garantire il quadro di riferimento paesistico-ambientale legato ai processi storici” .
In buona sostanza, la società di Sir Rocco Forte contesta l’approvazione dei tre emendamenti perché “illegittimi” e perché cozzano con le prescrizioni previste nei pareri dell’Arta e della Soprintendenza. Inoltre, la società rimarca che l’approvazione dei tre emendamenti con la clausola “ove nulla osti” rappresenti un’ulteriore conferma che le prescrizioni “non rappresentano in alcun modo condizioni imprescindibili per l’approvazione del progetto”.
Insomma, c’è stato uno scivolone da parte del Comune? Il decreto n. 710 del 23 luglio del 2008, da parte dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, prescrive che “non dovrà essere realizzata alcuna nuova viabilità finalizzata all’accesso della struttura ricettiva se non quella prevista nel progetto del Golf proposto dalla stessa società”.
Ma c’è anche una chicca. La società sostiene che “ il Consiglio comunale, oltre a non considerare che larga parte del tracciato stradale esistente ricade nella fascia di inedificabilità di 200 metri dalla battigia, non ha minimamente considerato che il tracciato stradale in questione non rientra nella proprietà della società ricorrente”. Dunque, la conclusione: “Ne consegue che la società non ha alcuna possibilità, anche volendo, di realizza quanto prescritto dall’emendamento”.
Poi c’è il capitolo che riguarda il risarcimento di danno in capo al Comune di Sciacca: “condannare il Comune di Sciacca, in persona del sindaco pro tempre, al risarcimento del danno ingiusto cagionato alla società ricorrente, da determinarsi in corso di giudizio, in conseguenza dell’inosservanza colposa del termine per la conclusione del procedimento previsto dall’articolo 14 della L.R. n. 71/78″.
E qui, viene da ricordare la perdita di tempo “politica”. Tutti ricordano i rinvii della trattazione del punto che riguardava il Piano di lottizzazione del Verdura a causa dei litigi della ex maggioranza. Ancora risuonano gli interventi da parte di esponenti del Pd che rimarcavano, nel corso degli interventi in aula consiliare, come “la questione del Piano di lottizzazione debba essere esaminata dopo il chiarimento in seno alla maggioranza”. Sono particolari che hanno acceso gli animi all’investitore. Particolari a cui si aggiungono le prescrizioni “illegittime”, secondo la società di Sir Rocco Forte, e che cozzano “con le prescrizioni degli Enti che hanno dato il parere positivo”. Poi c’è la questione “teatrale”, cioè quella che prescrive alla società di realizzare “strade e parcheggi” su aree che non sono di proprietà della società stessa.