E se il settimo assessore fosse Alessandro Curreri?
SCIACCA. Fatto il sesto assessore, al sindaco Francesca Valenti resta ancora un posto per completare il sold out delle poltrone libere.Infatti, la legge regionale prevede per un Comune come Sciacca sette assessori. Sette assessori per un sindaco. Conclusa la blindatura del consigliere Alberto Sabella con la nomina ad assessore di Nino Venezia, adesso si pensa a consolidare la cifra dei consiglieri di appoggio al sindaco con 9 consiglieri. I fedelissimi erano 7, la blindatura di Sabella fa salire la cifra a 8, ma la coalizione è sempre striminzita.
Volendo fantasticare un pò, ma anche con una discreta dose di azzeccare, il sindaco Francesca Valenti potrebbe alzare la cifra di otto a nove. Come? Necessita un consigliere comunale. Il sindaco potrebbe volgere lo sguardo al governo nazionale dove Pd e M5S sembrano una coppia di innamorati: si vogliono bene ma litigano. Potrebbe allora puntare sul pentastellato Alessandro Curreri, proporgli l’ingresso in giunta e giungere la cifra di nove consiglieri comunali.
Cosa risolve? Numericamente nulla, perché il resto dei consiglieri che si oppone rimane sempre alto e maggioritario: 15. Il sindaco potrebbe immaginare di “pescare” un appoggio di volta in volta tra i 15. Ma l’impresa è ardua. Tra l’altro, l’operazione “Venezia” associata all’eventuale altra operazione “Curreri”, produrrebbe inevitabili effetti. Del resto, Montesquieu, fautore della teoria politica della separazione dei poteri, aveva ben chiaro il concetto di pesi e contrappesi.
Come contrappeso all’ipotesi di ingresso di Alessandro Curreri nella giunta, inevitabilmente si produrrebbe un contrappeso nelle opposizioni le quali paradossalmente si rafforzerebbero, e darebbero anche la spinta a Italia Viva per una offensiva più dura nei confronti del sindaco Francesca Valenti. Sarebbe anche un’occasione per Teresa Bilello di disancorare la sua posizione dal Movimento.
La numerosissima giunta non risolverà, certamente, la grave situazione in cui versa la città. Non solo per il residuo tempo che rimane alla fine del mandato sindacale e consiliare, ma anche perché il sindaco non ha saputo, dopo l’azzeramento, rifornirsi di spinta propulsiva con una giunta di alto livello capace di guardare oltre gli stretti confini dell’appartenza partitica.
Nulla cambierà con gli innesti. Si andrà avanti d’abbrivio mentre la città ha bisogno di una nave che proceda “avanti tutta”. In tale contesto di navigazione, i naviganti tutti a bordo dell’aula consiliare, risentiranno alle prossime elezioni delle forti sferzate delle onde del mare in tempesta.
Un ultima considerazione: il settimo assessore sarebbe anche il 17° della collezione di questi tre anni. Un numero che di solito porta le mani in cerca di elementi scaramantici.
Filippo Cardinale