E’ ATTRAENTE IL CARNEVALE DI QUARESIMA E SENZA CARRI
Gran bella partecipazione alla serata finale del Carnevale 2015. Rogo e fuochi pirotecnici dopo le 2, Monte alla fine riconosce che ci sono delle cose da rivedere
Anche senza carri allegorici, il Carnevale di Sciacca brucia Peppe Nappa oltre le 2 di notte e dà appuntamento all’edizione 2016.
Il gran finale di una festa caratterizzata dalla presenza di soli tre carri, dal maltempo, dalle polemiche e da un rinvio, ha fatto emergere ancora una volta la voglia di divertimento della popolazione di Sciacca e del mondo giovanile in particolare, che si è riversato nelle vie del centro storico per divertirsi ai ritmi dei tradizionali inni. E’ stata a sorpresa la serata con maggiore folla di persone, con tanti visitatori dei centri dell’hinterland e con una piazza Angelo Scandaliato piena zeppa come raramente accade.
Eppure, non c’erano i carri allegorici. In verità, chi ammira le opere in cartapesta non si è perso nulla, la qualità artistica quest’anno ha lasciato a desiderare, la corsa pure apprezzabile delle tre associazioni in gara non ha prodotto grandi risultati. Ma ha colpito il fatto che tutti hanno voluto approfittare di questa serata anomala e senza pioggia per recuperare il terreno perduto, per dare sfogo a quello spirito goliardico tutto saccense che emerge sempre anche solo con gruppi mascherati e carrelloni senza carri in cartapesta o con altro materiale.
Tutto è filato liscio fino alla fine, fino a quando improvvisamente il carro di Peppe Nappa è stato incendiato senza dare il tempo alle autorità sul palco di fare i soliti lunghi ringraziamenti e dichiarazioni di buoni propositi per il futuro. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. In realtà dopo il rogo, e prima dei fuochi pirotecnici, Calogero Bono, Salvatore Monte e Fabrizio Di Paola hanno parlato, ma con brevi interventi, nulla a che vedere con il discorso lunghissimo dello scorso anno del primo cittadino. E non ci sono stati i gesti clamorosi che qualcuno, in modo esageratamente catastrofico, prefigurava alla vigilia, allarmando tutti. “U popolu di Sciacca” sarà anche giocherellone e beffeggiatore, ma non saprebbe mai essere volgare. E nemmeno irriguardoso.
Le dichiarazioni delle massime autorità cittadine sono state serene. E in modo sereno sono state accolte dal pubblico, sia quello che ha condiviso il lavoro organizzativo fatto, sia quello che ritiene invece si debba finalmente svoltare nell’organizzazione di una festa che fa sprecare troppo denaro, sia pure proveniente dalla tassa di soggiorno.
In piazza e sulle strade c’erano anche quelli che sui social network hanno criticato l’amministrazione comunale. Anche loro amano il carnevale e forse è per questo legame forte che vorrebbero una festa migliore, che si organizzi con ampio anticipo e che non finisca nel dimenticatoio dopo lo spegnimento dell’ultimo pezzo di carta usato per realizzare la maschera di Peppe Nappa.
“E’ stata un’edizione con tante avversità – ha detto Bono – ma la vostra presenza dimostra che il carnevale è più forte di tutte le avversità”.
“Voglio solo ringraziare la città – ha detto Monte – so che ci sono cose da rivedere e le faremo assieme. Questa è la città del carnevale e il carnevale per noi è importante. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato”.
“Grazie a quelli che ci hanno creduto – ha chiuso Di Paola – grazie a chi ha voluto partecipare a questo carnevale, ai carristi, ai copionisti ed a quelli che hanno accompagnato i gruppi e contribuito a realizzare la festa. Grazie alla città di Sciacca – ha concluso il sindaco – che sente nel suo cuore il carnevale. Noi lo facciamo e continueremo a farlo anche nei prossimi anni contro tutte le avversità di questo mondo”.
A parte il divertimento, alla fine la sensazione è stata che finalmente ci si è tolti un peso di dosso e si possono dedicare all’attività amministrativa i politici, al lavoro i saccensi, alla scuola gli studenti (anche se questo sabato si profilano assenze in massa).