DUE ARCHITETTI SACCENSI ALLA BIENNALE “FARM CULTURAL PARK”
Fra gli innumerevoli lavori di artisti, fotografi, architetti, che sono stati selezionati per dar vita alla mostra della prima biennale al Farm Cultural Park di Favara, ci sono due architetti saccensi, Renato Marsala e Salvatore Mugnai, che, con Eleonora Orfanò, giornalista d’arte catanese, hanno allestito la mostra dal titolo “The sound of resilience”.
Farm Cultural Park è una realtà culturale, fondata nove anni fa a Favara da Andrea Bartoli. La Farm, nata sul principio di rigenerare un centro urbano svilito e depauperato, ha sempre più spostato il suo focus sulla rigenerazione urbana e la partecipazione civile. Per questo, ha inaugurato quest’anno la prima Biennale delle città del Mondo, dal titolo “Countless Cities”, che dal 29 giugno al 27 ottobre offre una panoramica sulle realtà urbane del mondo, con l’obiettivo di comprendere cosa sono, come funzionano e cosa ci fa amare questi luoghi in cui vive oggi oltre la metà della popolazione mondiale.
Al centro dell’allestimento del progetto ci sono le storie di vita della gente comune: testimonianze rese da persone che hanno vissuto un passaggio importante, persone resilienti che generano cambiamenti nella propria esistenza e in quella altrui, senza eroismi, ma con grande capacità di umanità.
Il progetto “The sound of resilience” è interettativo e si fonda sui principi di comunicazione che il web oggi offre; per questa ragione, è stata fondata una pagina Facebook e una su Instagram, che si chiamano “soresilience” , all’interno delle quali è possibile lasciare messaggi di resilienza umana. La raccolta dei messaggi, oltre che poter essere ascoltata presso l’allestimento alla biennale di Favara, sarà pubblicata in seguito.
La mostra“Countless Cities”, visitabile fino ad ottobre, avrà un momento evocativo, fra i tanti, il 5 agosto prossimo, quando a partire dalle ore 19:00, i visitatori saranno accompagnati dagli operatori della Farm lungo il percorso delle esposizioni e all’interno dei luoghi più caratteristici e significativi della stessa Farm favarese, per mostrare come la struttura culturale sia divenuta generatore di cambiamento in positivo e di rinascita economica del Paese.