Droga, armi e rapine: 14 arresti, le moglie subentrate ai mariti. Blitz dell’Arma nel palermitano
PALERMO. I carabinieri della Compagnia di Carini, del Gruppo di Palermo, del Nucleo Cinofili di Palermo – Villagrazia e del 9° Nucleo Elicotteri hanno eseguito misure cautelari – 7 di custodia cautelare in carcere e 7 ai domiciliari – nei confronti di 14 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, detenzione abusiva di arma da sparo, detenzione di arma clandestina e ricettazione. Il blitz, che si è concluso da alcune ore, ha interessato i territori di Carini, Palermo, Misilmeri e Siracusa. A chiedere gli arresti è stato il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Salvo De Luca. Agli arresti finiscono quattordici persone, sette in carcere e altrettante ai domiciliari. I reati contestasti sono associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, rapina, ricettazione e detenzione clandestina di armi.
L’indagine, denominata “Arcobaleno”, è iniziata il 27 agosto 2018 con l’arresto di un rapinatore che aveva appena assaltato il bar-tabacchi “New Miramare” di Carini. Nel corso della perquisizione a casa, oltre alla refurtiva, i carabinieri trovarono 37 grammi di cocaina, quasi cinquemila euro in contanti e una pistola calibro 38. Da lì sono partite le indagini che hanno portato alla scoperta di una rete di spacciatori. La cocaina la compravamo da un grossista, mentre la marijuana veniva coltiva in casa.
E sempre in casa di uno degli indagati sono state trovate altre tre pistole, una Smith e Wesson calibro 357 con matricola abrasa, una lanciarazzi calibro 22 marca “Bruni” e una calibro 8 a tamburo marca “Lebel”. Secondo gli investigatori, le armi, tutte cariche, erano pronte per essere usate in altre rapine.
Nell’organizzazione criminale c’era una rigida ripartizione dei compiti. Dal 2018, data di inizio dell’inchiesta, c’è stato un cambio ai vertici della organizzazione: alcuni indagati sono stati arrestati e sono stati sostituiti dalle mogli, che hanno portato avanti gli affari del clan.