Draghi all’Onu “Ristrutturare il debito dei Paesi poveri”

ROMA (ITALPRESS) – Rilancio del multilateralismo, impegno per la distribuzione dei vaccini, ristrutturazione del debito per i Paesi poveri. E poi la lotta ai cambiamenti climatici e i dossier Afghanistan e Libia. Sono i principali argomenti affrontati dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento in videoconferenza, nella notte italiana, all’Assemblea generale dell’Onu riunita a New York.
“Da qualche tempo assistiamo a un progressivo indebolimento del multilateralismo, che ha garantito pace, sicurezza e prosperità a partire dal dopoguerra – ha sottolineato il premier -. Gli ultimi mesi ci hanno però posto davanti a problemi che non possiamo risolvere da soli. Penso alla pandemia, e al rischio di nuove e pericolose varianti del virus. Al cambiamento climatico e alla difesa della biodiversità. Alla ripresa economica e alla lotta alle diseguaglianze e all’insicurezza alimentare. Alla risoluzione dei conflitti e al contrasto al terrorismo. Dobbiamo rilanciare il multilateralismo, e renderlo efficace per affrontare le sfide del nostro tempo”.
Draghi è tornato sulle “differenze drammatiche” nella diffusione dei vaccini anti-Covid. “Nei Paesi ad alto reddito, più del 65% della popolazione ha ricevuto almeno una dose – ha spiegato -. Nei Paesi più poveri, solo il 2%. Queste disparità sono moralmente inaccettabili: meno vaccinazioni equivalgono a più morti. Occorre aumentare la disponibilità di vaccini per i Paesi poveri e risolvere i problemi logistici perchè le dosi arrivino dove c’è maggiormente bisogno. Dobbiamo inoltre preservare la libera circolazione dei vaccini a livello globale, e delle materie prime per produrli”.
Inoltre “le enormi differenze nelle campagne vaccinali rischiano di peggiorare le diseguaglianze tra Paesi. La pandemia ha avuto un effetto sociale ed economico negativo su tutti, ma le conseguenze per gli Stati a basso reddito sono state particolarmente severe”.
“Durante la Presidenza italiana, il G20 ha adottato un pacchetto di misure economiche per aiutare i Paesi più fragili a superare gli effetti della pandemia e assisterli nei loro processi di sviluppo – ha spiegato Draghi -. Abbiamo appoggiato la decisione da parte del Fondo monetario internazionale di emettere nuovi Diritti Speciali di Prelievo per un totale di 650 miliardi di dollari. Di queste risorse, 33 miliardi di dollari sono destinati a Paesi africani e stiamo lavorando per incrementare ulteriormente tale quota. Abbiamo accelerato il rifinanziamento di ‘IDA-20’, il fondo della Banca Mondiale per gli Stati più poveri. La Presidenza italiana intende facilitare una ristrutturazione del debito complessiva e sostenibile nei Paesi con un livello eccessivo di indebitamento”.
Contro i cambiamenti climatici “dobbiamo agire ora, per tutelare il pianeta, la nostra economia e le generazioni future – ha proseguito il presidente del Consiglio -. In qualità di Presidenza del G20 e partner del Regno Unito nella COP26, l’Italia intende raggiungere obiettivi ambiziosi sui tre pilastri dell’Accordo di Parigi: mitigazione, adattamento e finanza”.
“Nell’ultimo anno si sono riproposte importanti questioni riguardanti la pace e la sicurezza. La principale è l’Afghanistan, dove abbiamo davanti il rischio di una catastrofe sociale e civile – ha evidenziato il presidente del Consiglio -. Dobbiamo evitare che il Paese torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale. Mi riferisco in particolare alla presenza in territorio afghano di gruppi affiliati ad Al-Qaeda e Daesh. La comunità internazionale deve collaborare con efficacia, a partire dallo scambio di informazioni. L’Italia è da tempo impegnata nelle sedi internazionali in tema di contrasto al terrorismo”. In Afghanistan “stiamo assistendo allo smantellamento dei progressi degli ultimi 20 anni relativamente alla difesa delle libertà fondamentali, soprattutto per le donne. Tutti coloro che hanno sottoscritto la Carta delle Nazioni Unite e che si richiamano ai valori fondanti di questa Organizzazione devono impegnarsi per una risoluzione della crisi – ha detto ancora Draghi -. La comunità internazionale deve presentarsi coesa nell’esigere che tutti i cittadini afghani possano vivere in dignità, pace e sicurezza; che sia assicurata la tutela delle categorie vulnerabili; e che le donne mantengano i diritti fondamentali, primo fra tutti quello all’istruzione. L’Italia è da sempre impegnata per promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo, e in particolare nell’ultimo triennio con una presenza attiva nel Consiglio per i Diritti Umani”.
Secondo il premier italiano “la composizione del nuovo esecutivo afghano non risponde alle aspettative della comunità internazionale di un governo inclusivo e rappresentativo delle diverse componenti etniche, sociali e religiose del Paese.
I nuovi governanti devono dimostrare con le loro scelte, e non solo a parole, di credere nel rispetto delle libertà individuali”. Quindi “l’Italia si è immediatamente attivata per favorire il più ampio coordinamento fra i principali attori globali e regionali. Come Presidenza di turno, abbiamo messo a disposizione la piattaforma del G20, per sua natura ampia ed inclusiva”.
Il premier ha anche parlato di Libia: “La comunità internazionale deve lavorare insieme alle istituzioni e al popolo libici per superare lo stallo attuale. Dobbiamo garantire lo svolgimento delle elezioni previste per il prossimo 24 dicembre e la piena attuazione del cessate il fuoco”.
(ITALPRESS).