Pd e Sciacca Democratica all’assalto dei pentastellati sulla questione della rete ospedaliera

Il quesito esistenziale di Amleto di William Shakespeare è assai banale rispetto alla grande questione esplosa in questo ultimo periodo relativamente alla rimodulazione della rete ospedaliera siciliana. Le 19 pagine sottoscritte dall’assessore regionale alla Salute e dal presidente della Regione Rosario Crocetta (e inviate al direttore generale del ministero alla Salute lo scorso 29 luglio con protocollo n. 64501) a quale diavolo di categoria documentale può essere classificata?

E’ una bozza come dicono i due interessati, o un Piano dal quale nascerà la nuova impostazione della rete ospedaliera siciliana, con tagli e ridimensionamenti, ma anche potenziamenti? Il “documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza della Regione Sicilia. Integrazione”, così è scritto nell’oggetto, scatena la querelle tra i locali partiti del Pd e di Sciacca Democratica contro il Movimento 5 Stelle, ed in modo particolare nei confronti del deputato saccense Matteo Mangiacavallo.

Pd e Sciacca Democratica esprimono “sincera preoccupazione per il modo francamente deprimente con il quale certe forze politiche, pur di raccattare qualche voto di rabbia, ritengono opportuno strumentalizzare un tema tanto delicato” e insistono che “non si può far passare come Piano sanitario regionale definitivo un documento, fra le altre cose vecchio di circa 2 mesi, che, sin dall’evidenza del suo oggetto, rivela sua vera natura di bozza”.

La stoccata a Mangiacavallo. Per il Pd e Sciacca Democratica, “se chi lo ha reso noto, si fosse degnato di leggere le prime righe dello stesso, avrebbe agevolmente compreso che si tratta solamente, citiamo null’altro che la lettera del testo, di: “Documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza”; in poche parole si tratta semplicemente di un’ipotesi di rete, da definire successivamente con le organizzazioni sindacali, poi con le conferenze dei sindaci e poi ancora con gli organi parlamentari dell’ARS, prima di potersi definire “Piano”. “Una cosa è fare una battaglia giusta e sacrosanta per difendere un presidio di salute, cosa ben diversa è inventarsi le cose per calcoli elettoralistici”, chiosano Pd e Sciacca Democratica.

Le colpe del Governo Crocetta . Pd e Sciacca Democratica prendono le distanze dagli errori commessi dal Governo Crocetta. “Noi abbiamo criticato il Governo regionale più e più volte; lo abbiamo crocifisso quando ve n’è stata la necessità; abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere le battaglie della Città a difesa del nostro presidio sanitario, affinché continui ad offrire buona salute e faremo di tutto, proprio di tutto, perché nessuno pensi di indebolirlo”. Le rassicurazioni dell’Assessore Gucciardi. Pd e Sciacca Democratica si affidano alla “rassicurazioni ricevute dall’assessore Gucciardi”. Rassicurazioni che costituiscono “un elemento positivo sul quale costruire la nostra azione politica per l’imminente futuro”. Ma non bastano le rassicurazioni. Pur puntando sulle rassicurazioni, Pd e Sciacca Democratica non si accontentano, o si fermano qui. “Non vogliamo ne possiamo accontentarci di semplici rassicurazioni, per quanto autorevoli siano; vogliamo infatti che tali determinazioni, che attengono alla volontà politica, si traducano in provvedimenti legislativi ed in questo senso stiamo lavorando”.

La stoccata al Comitato Civico per la Sanità . Altra tirata di orecchi Pd e Sciacca Democratica la riserva al Comitato Civico per la Sanità, coordinato dall’avvocato Ignazio Messina. In buona sostanza, l’invito è quello di non farsi catturare dai dolci richiami delle sirene del mare dei grillini. “Al Comitato Civico per la Sanità di Sciacca ed ai suoi illustri rappresentanti, ribadiamo la nostra vicinanza ed incondizionato sostegno a tutte le battaglie che vorrà intraprendere; e tuttavia lanciamo un appello accorato affinché esso resti davvero “civico”, così come noi lo abbiamo voluto, quando con Gianfranco Vecchio ed altri lo abbiamo pensato, mentre qualcun altro dormiva sonni beati. Desidereremmo cioè che esso resti impermeabile ai tentativi di condizionamento di quanti, infiltratisi come espressione della cosiddetta società civile, oggi vorrebbero spingerlo su posizioni strumentali e funzionali a certe forze politiche, le quali dovrebbero avere il coraggio di mostrarsi con la propria faccia, anziché avvelenare una delle migliori espressioni del civismo saccense”.

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