D’ORSI ASSOLTO, CADONO TUTTE LE ACCUSE. ASSOLTO ANCHE GENNARO

I giudici della prima sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno assolto l’ex presidente della Provincia Eugenio D’Orsi da ogni accusa perché il fatto non sussiste. Cancellata anche la residua condanna a un anno di reclusione per l’accusa di abuso di ufficio.

In particolare, secondo i giudici della prima sezione penale presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, D’Orsi non aveva documentato adeguatamente il fine istituzionale di diverse spese, qualcuna consumata anche in autogrill o in ristoranti ma di basso importo, di cui aveva ottenuto il rimborso.

Già in primo grado aveva ottenuto l’assoluzione da una trentina di capi di accusa di concussione, peculato e altri abusi di ufficio per cui il Pg Emanuele Ravaglioli, in appello, aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi. La sentenza di assoluzione era stata impugnata dall’ex procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo e dal pm Carlo Cinque.

I giudici, invece, hanno accolto le tesi dei suoi difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, e lo hanno assolto da tutte le accuse.

Era accusato di concussione dall’avere preteso di non pagare dei lavori di ristrutturazione della sua villa di Montaperto, per un importo di 10 mila euro, dall’imprenditore licatese Vincenzo Vecchio la cui ditta era iscritta nella lista delle imprese di fiducia della Provincia.

Il Pg ha chiesto anche la condanna di D’Orsi per peculato perchè avrebbe sottratto alla Provincia, nel novembre del 2010 “in più occasioni”, le risorse lavorative dell’agronomo Giovanni Alletto destinandolo alla messa a dimora di alcune palme (oggetto di una presunta corruzione, per questi fatti è stato condannato a 4 mesi in un processo a parte) sempre all’interno della sua villa. Alletto aveva detto in aula di essere stato convocato all’esterno dell’ufficio da D’Orsi per discutere di questioni lavorative.

Cade anche l’unica condanna decisa in primo grado per D’Orsi (un anno di reclusione per abuso di ufficio) che si riferiva al non avere documentato adeguatamente il fine istituzionale di alcune spese.

Infine altre ipotesi di abuso di ufficio contestate scaturivano dall’avere affidato a professionisti esterni alcuni incarichi di frazionamento di immobili “senza fare ricorso a personale dipendente”.

Assoluzione, con la stessa formula, anche per il vice segretario dell’ente Ignazio Gennaro, condannato in primo grado a otto mesi di reclusione per avere dato il via libera amministrativo al rimborso delle spese di D’Orsi. Per il Pg il reato di abuso di ufficio era, comunque, prescritto. I suoi difensori, gli avvocati Vincenzo Caponnetto e Giuseppe Crescimanno, avevano chiesto invece un’assoluzione nel merito.