Doppio cognome ai figli, il diritto pieno all’identità personale

SCIACCA. Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dell’amico Renato Modica. Una riflessione sull’attesissima sentenza che ha dichiarato incostituzionale l’art. 262 del Codice civile che prevedeva l’automatica attribuzione ai figli del solo cognome del padre. La Corte ha ritenuto tale regola «discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio».

Uno alla volta, uno alla volta per carità…

Campeggiava nei giorni scorsi su tutti i giornali la notizia che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali le norme che impongono ai figli il cognome del padre. E fin qui tutto bene. È una giusta decisione sulla strada dell’effettiva parità uomo-donna. Ma poi ci si allarma leggendo titoli del tipo: ”Si al doppio cognome…”.

So per esperienza, avendo avuto imposti alla nascita due nomi, delle complicazioni che questo comporta, soprattutto quando in sede di codice fiscale i nomi sono tutti e due presi in considerazione, imponendone necessariamente l’uso in tutte le situazioni amministrativo- burocratiche. Una per tutte, la più accettabile, perdere più tempo per apporre con la firma anche il secondo nome.

Per tanto tempo, prima del codice fiscale, ho avuto documenti con un solo nome, documenti con due. Titoli di studio con uno, il congedo militare con uno e da qui il ricorrente incubo notturno di essere richiamato per rifare il defaticante servizio con due nomi invece di uno.

Per cui mi chiedo cosa succederà, nel campo dei quotidiani affari della pubblica amministrazione e non soltanto in questi, quando tutti avranno due cognomi e possibilmente nei successivi matrimoni gli eventuali figli ne avranno quattro e poi così in crescendo?

Tutto dovrà essere, però, regolamentato con legge. Per cui mi permetto di proporre al Parlamento italiano di dare il giusto rilievo al cognome della donna, ma di prevedere, per carità, per legge che tutti i figli della coppia abbiano un solo cognome, o quello della madre o quello del padre”.

Una soluzione potrebbe essere che in sede di richiesta di pubblicazioni innanzi all’Ufficiale dello stato civile i coniugi manifestino, se c’è accordo, la loro decisione sul cognome da dare ai figli. Se uno dei due si chiama Agnelli, di casa Fiat ovviamente e l’altro Vattelapesca non dovrebbero esserci problemi. Se non c’è accordo si potrà procedere in quella sede ad un salomonico sorteggio. Ma per carità lo stesso unico cognome vada a tutti i figli.

Non vorrei che un domani un ipotetico fuoriclasse del calcio italiano – anche se ormai purtroppo sembra che non ne nascano più – dovesse essere appellato con un nomignolo, così come ora avviene per i campioni brasiliani e portoghesi, in quanto, secondo le tradizioni di quei paesi, pochi riescono a ricordarne con esattezza la completa denominazione all’anagrafe. Edson Arantes Do Nascimiento alias Pelé…

Renato Salvatore Modica