DOPO LA PIZZA, L’AMARO. PER I RIBERESI ARRIVA LA STANGATA DELL’IMU APPROVATA IN CONSIGLIO COMUNALE

Dopo le feste a base di pizza, per i riberesi arriva la stangata dell’Imu. Il Consiglio comunale ha approvato la nuova tassazione. Per la prima casa è il 6 per mille, per la seconda il 10,6 per mille, per i terreni agricoli il 5,7 per mille.

La pillola amara che i riberesi inghiottiranno a breve è stata addolcita da frasi eroiche e preceduta dalle dimissioni farsa del sindaco Carmelo Pace. Il sindaco ha fatto retromarcia veloce rispetto alle sue annunciazioni e ha ripetuto che la sua è stata una “forte protesta”. Il sindaco ha chiesto e ottenuto dal Consiglio comunale la condivisione. Motivo per cui la “protesta del sindaco” si è trasformata nella “protesta del Consiglio comunale”. Alla fine, nessuno si è dimesso, nessuno lascia la poltrona, ma in compenso il contribuente riberese si vedrà tartassato.

La seduta consiliare ha svelato la realtà che era nascosta. Si è creato il fronte dell’opposizione e della maggioranza. Nulla è come prima e alcuni consiglieri comunali se le sono dette di santa ragione, accusandosi vicendevolmente.

Hanno approvato le nuove tariffe 15 consiglieri, mentre hanno votato no Catanzaro e D’Anna. Le paventate e preannunciate dimissioni del sindaco Carmelo Pace si sono rilevate una farsa, come del resto aveva previsto il Partito Democratico con una nota.

Nessuno altro sindaco della zona ha minacciato le dimissioni per le difficoltà in cui versano i Comuni, salvo poi sorridere subito dopo l’approvazione dell’Imu. Hanno manifestato, esternato le loro difficoltà, ma non sono saliti sul palcoscenico a recitare una commedia.

Il sindaco ha annunciato ristrettezze. “Il Natale non sarà come prima e neanche l’estate”, ha detto. Insomma, riberesi sono finite le feste. E certamente anche il clima idilliaco tra il sindaco Pace e i riberesi. E dire che nel circondario il primo cittadino di Ribera era stato assunto come esempio di dinamismo. Ma anche questo fa parte del passato.