DOPO 153 ANNI CHIUDE IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI AGRIGENTO

Ultimi interventi anche dei consiglieri saccensi Lazzano, Di Prima e Girasole

Con il suo della campanella da parte del Presidente Raimondo Buscemi alle 20,25, si è chiusa l’ultima seduta del Consiglio Provinciale. Cala il sipario su 153 anni di storia agrigentina che vide nel lontano 1861, mentre infuriava la battaglia per l’Unità d’Italia, riunirsi nella sala “Giglia” il primo Consiglio. Durante l’ultima seduta, sono intervenuti in tanti, compresi i consiglieri saccense:

Il vice presidente vicario, Mario Lazzano riferendosi alla “chiusura” delle province si è chiesto cosa accadrà ora dell’istituto musicale Toscanini di Ribera, del Cupa e dei tanti servizi che l’Ente Provincia fino ad oggi ha erogato . Concludendo Lazzano ha detto “Le Province sono state commissariate, ma sulla loro scomparsa nutro seri dubbi”.

Ezio Di Prima nel suo intervento ha detto “Si è trattato di scelte scellerate del Governo regionale con una decisa volontà di azzerare una classe politica provinciale. In questo frangente storico nutro seri timori per il personale dell’Ente”.

Matteo Ruvolo e Stefano Girasole hanno ringraziato i colleghi per la grande esperienza fatta.

La seduta di questa sera è stata voluta dal presidente Buscemi e dai Capi gruppo, per fare un bilancio di cinque anni di intensa attività politico-amministrativa del Consiglio. E la seduta è stata l’occasione per Raimondo Buscemi di ripercorrere questi cinque anni mettendo in risalto le numerose sedute del Consiglio, gli scottanti problemi affrontati: dall’aeroporto alla gestione dell’acqua, dalla chiusura di alcune partecipate (Avit, Apea ..) a dure prese di posizioni su questioni sociali.

Il dibattito è stato caratterizzato da saluti è stato aperto da Ivan Paci che ha fatto gli auguri al neo sindaco Carmelo D’Angelo.

Al termine la frase di Buscemi “Dichiaro chiusa la seduta” accompagnata dal suono della campanella.

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