DONNA PRIVA DI ARTI SI INCATENA IN MUNICIPIO
Gina Cucchiara protesta e chiede da anni l’assegnazione di un alloggio popolare
Dopo tante minacce, si è incatenata insieme al marito Paolo Ardizone, questa mattina nell’atrio del Municipio la donna di Sciacca che a seguito di una grave setticemia ha avuto amputati gli arti.
Gina Cucchiara, 45 anni, sposata a madre di tre figli, nel 2007 ha subito l’amputazione degli arti superiori ed inferiori dopo una infezione scoppiata dopo avere fatto un piercing.
La casa è oggi il più importante dei problemi di Gina Cucchiara, che con coraggio ha affrontato la sua nuova realtà, ma che vive oggi in un grave stato di prostrazione.
Abita nel quartiere di San Michele, paga 300 euro al mese di affitto, vorrebbe un alloggio popolare, si è rivolta al Comune, al Prefetto e al Presidente della Repubblica. Napolitano ha rimesso la segnalazione alle istituzioni territoriali per le iniziative che si possono intraprendere in sede locale, il prefetto il 23 ottobre del 2013 ha scritto al sindaco per un utile intervento per la risoluzione del problema. La casa in cui vivono è molto piccola e divisa in due piani: la camera da letto è al piano superiore e Gina Cucchiara deve trascorrere la notte in cucina, dove è stato sistemato un letto. Il bagno è piccolo e non adatto alle esigenze di una donna disabile.
“Ad oggi – dicono Gina Cucchiara e il marito – il Comune non ha ancora risolto il nostro problema, adesso siamo disposti ad incatenarci in Municipio”.
Il sindaco della città, Fabrizio Di Paola, riferisce di conoscere bene la vicenda drammatica della signora Cucchiara e di essere impegnato nella individuazione di un idoneo alloggio popolare. Ne era stata individuato uno, ma lo sfratto non si è potuto eseguire.