DISSERVIZI OSPEDALE SCIACCA 2012: RELAZIONE DEL TDM

Il Tribunale per i diritti del malato ha diffuso oggi la relazione annuale sulla situazione dei servizi sanitari a Sciacca e nel territorio. Particolarmente interessante la relazione riguardante le criticità dell’ospedale Giovanni Paolo II, dove domani arriverà l’assessore regionale Lucia Borsellino per inaugurare la Banca del cordone ombelicale. Anche se alcune problematiche sono state risolte o ridimensionate come la riattivazione della foresteria, l’incremento del personale sanitario e di supporto, una migliore sorveglianza della struttura ospedaliera, il Tdm evidenzia alcune criticità che abbracciano ambiti diversi. Ed ecco un elenco delle più significative disfunzioni e delle lamentele dei malati.

DEPOTENZIAMENTO OSPEDALE E POLITICA “AGRIGENTOCENTRICA”

E’ notizia recente che si stanno dismettendo i posti letto dell’U.O. di Nefrologia dell’ospedale di Sciacca per attivarli presso l’Ospedale “S. Giovanni di Dio” di Agrigento. Riteniamo che questa sia una decisione irrazionale e sconsiderata. Chiudere un reparto che ha una lunga storia durante la quale ha fornito un servizio d’alta professionalità, non solo al nostro distretto, ma ad un territorio più vasto, non può certo avere la nostra approvazione, ci facciamo per questo portavoce di una numerosa utenza che ha usufruito e usufruisce di tale servizio e che sarà molto danneggiata da questa decisione. La stessa sorte precedentemente era toccata ad altre U.O. e a importanti servizi aperti al territorio. Si ripropone purtroppo, anche in questo caso, il depotenziamento della nostra struttura ospedaliera e la politica “Agrigentocentrica” che abbiamo criticato anche in altre occasioni e che va a discapito degli utenti ma anche a tutta l’Azienda Sanitaria provinciale. Siamo certi che moltissimi utenti della nefrologia ma anche d’altri servizi soppressi di Sciacca preferiranno, se costretti, recarsi presso strutture ospedaliere di Palermo e non opteranno sicuramente per il nosocomio Agrigentino non certo per prevenzione verso il capoluogo ma semplicemente per motivi di opportunità.

AMBIENTE E CONFORT ALBERGHIERO

Il nostro ospedale, come abbiamo avuto modo di dire altre volte, fornisce servizi sanitari di alta professionalità, però bisogna evidenziare che la trascuratezza degli ambienti, la presenza di pavimenti sconnessi quasi in tutti i reparti e in tutti i corridoi, la mancanza spesso di biancheria, di carta igienica, sapone e carta per asciugamano in alcuni U.O. e talora comportamenti scorretti da parte di alcuni sanitari, pregiudicano non poco lo standar di qualità dei servizi erogati. VITTO Il vitto, della cui commissione fa parte un componente del T.D.M., è di ottima qualità con un’ottima mensa aperta ai sanitari e ai familiari dei degenti. Però purtroppo il menù per la scelta dei cibi troppo spesso non viene fornito ai ricoverati con la conseguenza che vengono offerti cibi non graditi all’ammalato. Questo comporta un giudizio negativo del vitto con uno spreco di cibo che spesso viene rifiutato.

TERAPIA DEL DOLORE

Abbiamo ricevuto segnalazioni in merito ad esami diagnostici invasivi che si effettuano senza una sedazione rendendo gli esami eccessivamente dolorosi. Molti cittadini ci hanno riferito di optare per altri ospedali fuori provincia o centri privati dove attuano un corretta terapia del dolore. C’è stato riferito informalmente che questo avviene per l’insufficienza nel nostro ospedale d’anestesisti, se ciò risponde a verità lo riteniamo grave perché ogni cittadino ha diritto a non soffrire e chi di dovere deve mettere in campo tutti gli strumenti necessari affinché ciò non avvenga. CONSENSO INFORMATO E

ABORTO TERAPEUTICO

Avevamo ricevuto alcune segnalazioni di donne che erano ricorse all’aborto terapeutico e che lamentavano di non essere state informate adeguatamente sui rischi sia fisici sia psichici dell’aborto terapeutico. Da una nostra indagine è emerso che nell’U.O. d’Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sciacca sono effettuati moltissimi degli aborti terapeutici della nostra provincia e che vengono trattati anche casi di utenti provenienti da altre province. Abbiamo richiesto e ottenuto un incontro con il dirigente medico dell’U.O. e con il medico non obiettore e dopo un’interessante discussione siamo venuti alla conclusione che i tempi che il medico ha per informare le donne è limitato e spesso non sufficiente a dare loro la consapevolezza dei rischi a cui vanno incontro. Per ovviare a tutto ciò ed assicurare un più efficace “consenso informato” abbiamo proposto di attivare un servizio d’informazione e d’accoglienza per le donne che richiedevano l’aborto terapeutico. L’incontro con le donne che avevano programmato un aborto terapeutico, doveva avvenire alla presenza del medico non obiettore, dell’assistente sociale dell’ospedale ed eventualmente con il supporto d’associazioni di volontariato. In quell’occasione si potevano fornire informazioni dettagliate sui rischi dell’aborto procurato nei modi previsti dalla legge facendo seguire al colloquio la consegna del foglio del consenso informato da portare a casa per poterlo consultare con calma nei dieci giorni di riflessione che la legge prevede. Abbiamo fatto anche per iscritto tale proposta alla dirigenza ospedaliera senza ottenere quanto richiesto.

GRAVE PERDITA PROFESSIONALITA’ DOTT. VERDERAME

Doverosamente abbiamo protestato per la perdita della nostra oncologia del dott. Francesco Verderame. Riteniamo che sia stato un grave errore delle varie dirigenze A.S.P. non aver valorizzato nella giusta misura il gran lavoro svolto dal dott. Verderame, negli anni, a Sciacca. Non mancando di augurargli buon lavoro per il prestigioso incarico ricevuto, non possiamo esimerci dal dire che la sua professionalità e la sua grande umanità ci mancheranno moltissimo.

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