Disservizi ospedale di Sciacca: per Ezio Ferraro, medico e presidente del consiglio comunale di Menfi, si deve puntare sulle Aziende Sanitarie Territoriali

“Le soluzioni tampone, nonostante l’impegno e gli sforzi costanti messi in campo dall’Asp, non rimuoveranno le criticità senza una seria programmazione nazionale e regionale”

SCIACCA. Ezio Ferraro, presidente del consiglio comunale e medico in servizio all’ospedale di Sciacca, interviene oggi in ordine alla chiusura dell’ Unità Operativa di Ortopedia del Giovanni Paolo II e del quotidiano trasferimento dei pazienti presso l’Ortopedia dell’ospedale di Agrigento e di Licata, facendo un’analisi complessiva e anche retrospettiva sulla situazione attuale.

A parere del presidente del consiglio comunale menfitano, “occorre agire a livello centrale con maggiori tutele dei Dirigenti medici, e a livello regionale promuovendo una Rete Ospedaliera che risponda ai bisogni di salute di un territorio, diversificando l’offerta sanitaria assistenziale, senza squilibri, ma garantendo l’integrazione funzionale, senza campanilismi invalidanti, ma con azioni lungimiranti”.

Si dice certo che le soluzioni tampone, nonostante l’impegno e gli sforzi costanti messi in campo dall’Asp, non rimuoveranno le criticità senza una seria programmazione nazionale e regionale. “A mio avviso – aggiunge – concorrono diversi fattori nella crisi ospedaliera: dalla non completa applicazione del Contratto della Dirigenza Medica attualmente vigente, alla pianificazione sanitaria regionale non pienamente aderente ai bisogni di salute dell’utente nel Distretto Ag 2 Sciacca -Ribera”.

“Va riconfigurato – continua – il modello organizzativo delle Asp, uscendo dalla delimitazione del perimetro provinciale e puntando sulle Aziende Sanitarie Territoriali, che tengano conto della viabilità, assicurando al cittadino risposte adeguate al bisogno di salute in un breve raggio di Km, senza ricorrere obbligatoriamente a distanze estenuanti e disagevoli”.

Ezio Ferraro fa infine riferimento al ruolo delle istituzioni cittadine, già in campo nei mesi scorsi in occasione di una manifestazione di protesta svolta a Sciacca. “Le Amministrazioni e i Consigli Comunali del territorio hanno l’obbligo di mobilitarsi unitariamente in questo senso – conclude – ne va del diritto alla salute sancito dalla Costituzione, oggi a tratti differito, ne va dell’ immagine di una città ( un tempo sede di prestigiosa Azienda Ospedaliera Autonoma ) che, nonostante il progressivo declino, continua ad avere i riflettori puntati per le innumerevoli potenzialità; ne va dello sviluppo di un intero territorio che merita una sanità all’avanguardia, con l’auspicio che dalll’autonomia differenziata si possa ricavare la spinta per il progresso in chiave prettamente autonomistica”.