DISCARICA, NIENTE SOLDI, NIENTE TRITOVAGLIATORE…CHI PAGA? I CONTRIBUENTI

I contribuenti di Sciacca, ma anche degli altri 16 Comuni che fanno parte dell’ex ATO AG1, ora SRR, si lamentano per le bollette TARI (Tassa sui rifiuti) sempre più cara. A loro viene detto che è colpa delle emergenze rifiuti, che spesso costringono il conferimento in discariche lontane, a Siculiana, a Marsala, ma anche a Lentini. Altra motivazione è che bisogna alzare di molto la percentuale della differenziata. Quest’ultima motivazione è corretta. Meno indifferenziata si conferisce in discarica, meno costi ci sono per i contribuenti.

Fatta questa precisazione, i contribuenti devono sapere anche che l’aumento dei costi è dovuto essenzialmente per una gestione del sistema rifiuti condotta con leggerezze, approssimazioni, mancanza di adeguamenti alle normative, mancanza di macchinari utili a rendere operativa una discarica. Come il tritovagliatore.

Le due strutture pubbliche presenti a Sciacca, della Sogeir in liquidazione e gestite dalla società partecipata, Sogeir Impianti, hanno sono state oggetto di ispezioni da parte dell’ARPA, l’organismo deputato a verificare il rispetto delle norme sullo smaltimento dei rifiuti e la tutela ambientale.

L’impianto pubblico di compostaggio in contrada Santa Maria è chiuso da diversi mesi a causa di mancata osservanza delle prescrizioni dettate dalla normativa nazionale e regionale. Il tutto verbalizzato e trasmesso anche alla Procura della Repubblica di Sciacca. A causa della chiusura dell’impianto di compostaggio, i rifiuti dei 17 Comuni sono conferiti a Marsala. Ovviamente con aumento dei costi a carico dei contribuenti.

La discarica pubblica di contrada Saraceno-Salinella è chiusa dallo scorso ottobre. Ci sono problemi di adeguamento alle norme in materia di rifiuti, ma c’è anche una questione economica, di non pagamento del canone di noleggio del tritovagliatore.

Rilievi dell’ARPA. Il 20 novembre 2017, l’ARPA effettua un sopralluogo nella discarica Saraceno-Salinella. Riscontra e verbalizza, con copia inviata alla Procura della Repubblica, il non rispetto di prescrizioni dettate dalle normative in materia di rifiuti. Il 17 dicembre 2017 il direttore tecnico della Sogeir Impianti stila una relazione di controdeduzioni. Il 29 febbraio 2018 a Palermo, in assessorato regionale all’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, si svolge un tavolo tecnico per fare il punto della situazione. Nella relazione del direttore tecnico della Sogeir Impianti si fa riferimento anche alla mancato pagamento delle fatture da parte dei Comuni alla Sogeir per cui la società, priva di liquidità, non può spendere soldi per pagare fornitori e adeguare gli impianti.

Fino ad oggi, la discarica è chiusa. Ma c’è di più. Da ottobre dello scorso anno, in discarica non c’è più il tritovagliatore. Era preso in nolo, la Sogeir non ha pagato il canone e la ditta lo ha ritirato. Il tritavagliatore è un macchinario necessario per legge. Serve per filtrare i rifiuti indifferenziati. Esso riguarda il sottovaglio (che contiene umido) che lavorato viene conferito successivamente in discariche dotate di TMB (Trattamento meccanizzato biologico), mentre il sopravaglio viene abbancato adeguatamente in discarica.

Alla fine della filiera, nessuno sembra pagare le responsabilità. C’è una certezza: i costi aumentano e a pagarli sono i contribuenti. Con la TARI, infatti, tutto il costo (100%) della filiera dei rifiuti viene pagato dai contribuenti. Gli unici a pagare sempre.

Filippo Cardinale