DISCARICA E IMPIANTO COMPOSTAGGIO PIGNORATI PER 1 MLN DI EURO. IL SILENZIO DELLA POLITICA. A CHI GIOVA PRIVATIZZARE?

Nella nostra città emergono contraddizioni forti che non possono essere sottaciute. Mentre sul fronte dell’acqua c’è una evidente attività mirata alla riconduzione della gestione pubblica, con un impegno solenne assunto dal sindaco Francesca Valenti, sul fronte dei rifiuti domina il silenzio della politica. Costi altissimi e tassa a carico dei contribuenti esosa e in continuo aumento. Viviamo in una città che dispone di discarica e impianto di compostaggio, ambedue strutture pubbliche. Nel silenzio della politica, però, monta la concretezza di privatizzare la discarica pubblica di Saraceno-Salinella e l’impianto pubblico di compostaggio. Basta pensare alla frase pronunciata dal commissario liquidatore della Sogeir Ag1, Vincenzo Marinello, che in una recente riunione ha minacciato di “mettere gli impianti all’asta”. Sono solo parole? No. Ed è qui che risiede la questione sulla quale vige il silenzio della politica. Più avanti, nell’articolo, siamo più precisi.

Ciò che è molto evidente, e che noi denunciamo, è che ad oggi nessuna forza politica profferisce parola in difesa della discarica pubblica di Saraceno-Sarinella e dell’impianto pubblico di compostaggio. Sembra un argomento che non deve essere manco sfiorato. Parrebbe esserci una strategia ben precisa che si delinea inanellando la storia della Sogeir Ag1 sin dalla sua nascita avvenuta 15 anni fa.

Il silenzio della politica e i pignoramenti “sconosciuti”. La Sogeir Ag1 è in liquidazione e non svolge attività. Sta mettendo all’asta i mezzi vetusti. Ma c’è anche un pericolosissimo pignoramento delle quote societarie per circa 1 milione di euro, in capo alla Sogeir Ag1, alla Sogeir Impianti e sull’impianto di compostaggio di Santa Maria, da parte di privati. Pignoramenti che riguardano anche i terreni. Pignoramenti da parte di fornitori, ma anche da parte del personale che deve ricevere ancora il TFR. Considerando il quadro economico della filiera Sogeir, la minaccia di Vincenzo Marinello, “posso mettere all’asta gli impianti”, appare un pericolo incombente che può aprire la strada alla gestione privata degli impianti (una società che sarebbe già disponibile). Un vero affare per chi si impossessa degli impianti, preziosi per Sciacca e il territorio. Nessun dibattito in Consiglio comunale, nessun intervento da parte dei politici, nessuna interrogazione all’Amministrazione comunale per capire l’intendimento della medesima.

Mare di soldi pubblici per la discarica e l’impianto di compostaggio, incarichi, progetti, e un mare di assunzioni alla Sogeir Ag1, personale poi transitato alla SRR e “comandato” presso le ditte che curano la raccolta dei rifiuti. Appare difficile capire la differenza tra denominare Girgenti Acque “assumificio”, risparmiando tale etichetta alla Sogeir Ag1. Clientelismo replicato i cui risultati sarebbero apparsi chiari nelle elezioni, in particolare in qualche elezione regionale, consentendo anche l’ingresso a Sala d’Ercole di un deputato saccense nelle file del centrosinistra nel 2007. Un cerchio magico nel quale business, clientelismo e politica sono in sinergia. Un sistema clemente in cui la Sogeir Ag1 spicca fatture ai 17 Comuni che la compongono per servizi resi e molti di essi ricevono il lusso di non liquidarle per mesi e mesi, anni. Senza che nulla accada, anzi mostrando tolleranza, una tolleranza che neanche Giobbe avrebbe portato sulle sue spalle.

C’è anche un recente progetto di 23 milioni di euro per la realizzazione di una nuova vasca, da qualche mese restituito al mittente dalla Regione perché contenente molti elementi non ritenuti necessari, con la dicitura “progetto da sostituire”.

Quel lungo cammino iniziato nel 2003. Nasce la Sogeir Ag1 ed è affidata a Vincenzo Marinello come “quota politica” spettante al centrosinistra. Inizia la tessitura di una tela con mire monopolistiche ed espansionistiche con la creazione di scatole cinesi, gentilmente chiamate società di scopo: Sogeir Gestione Impianti Smaltimento , Sogeir Gestione Servizi Smaltimento e Sogeir Gestione Tia. Scatole immortalate con pregiate tabelle in legno nella sede di rappresentanza di via Vittorio Emanuele (vedi foto). Addirittura, per ogni presidente del Cda, dopo qualche giorno dall’elezione, fu richiesta e consegnata la carta di credito aziendale American Express, ovviamente oltre alle indennità previste. Che priorità!

Un progetto a lunga gittata che si basa su una holding costituita dalla società madre Sogeir Ag1 con tre società controllate. Una holding per avere il controllo totale sul campo dei rifiuti, anche la gestione e la riscossione della Tia (oggi Tari). Tentativo, questo, bloccato dall’allora sindaco Mario Turturici, e contrastato anche dall’ex sindaco di Caltabellotta Calogero Pumilia. Tentativo che finì nelle aule giudiziarie amministrative con il Tar Sicilia che bloccò il bando emesso dalla Sogeir Ag1 con sentenza n. 2511/2007. Il Comune fece ricorso al Tar per sospendere il bando di gara della Sogeir AG1 per la selezione del socio privato, 49%, a cui affidare la gestione del  servizio della tariffa di igiene ambientale, cioè l’accertamento e la riscossione, per 20 anni. Turturici, come sindaco di Sciacca, rifiutò di essere nominato nei consigli di sorveglianza delle società partecipate.

L’interminabile liquidazione della Sogeir Ag1. Non svolge attività. Il commissario liquidatore, Vincenzo Marinello, che dovrebbe chiudere i conti e mettere il punto definitivo alla liquidazione e chiudere la società, continua ad esercitare la sua influenza. Per alcuni anni, e fino a poco tempo fa, è stato anche presidente della SRR, la società di regolamentazione dei rifiuti e che, guarda caso, ha espresso parere negativo sul Piano Aro, il nuovo sistema che incomincia a scardinare il monopolio precedente. Piano Aro elaborato e voluto dall’Amministrazione Di Paola e fortemente contrastato proprio dalla SRR. Si crea l’era in cui controllore e controllato sono la medesima persona. Stessa persona il commissario liquidatore della Sogeir AG1 e il presidente della SRR.  La liquidazione della Sogeir Ag1 dura da anni, è ancora in corso, e allungare i tempi è una prerogativa che risulta conveniente. In Sicilia, nulla è più di definitivo di una precarietà. Tra il ruolo di commissario liquidatore della Sogeir Ag1, la presenza di persone di fiducia nella SRR e nella Sogeir Gestione Impianti Smaltimento, ancora oggi vi è una importante incisività sulle scelte nel campo dei rifiuti da parte di Marinello. Pensate che la Sogeir Impianti è la “figlia” della Sogeir Ag1, perché è una partecipata della società madre. E’ l’unica delle tre scatole cinesi rimaste ad operare.

Evitare che discarica e centro compostaggio finiscano ai privati. Per evitare che le discarica di Saraceno-Salinella e l’impianto di compostaggio bisogna che intervenga la SRR, società di regolamentazione della raccolta dei rifiuti i cui soci sono i Comuni. La condizione primaria, però, è che la SRR venga resa immune dalla mano e dall’influenza da chi dal 2003 ad oggi ha stabilito il bello e il cattivo tempo nel campo dei rifiuti. I Comuni, tramite la SRR, possono acquistare le quote, bloccare il pignoramento pagando i debiti. Così, discarica e centro compostaggio rimarrebbero in mano pubblica. La nuova presidenza della SRR intende cambiare rotta, ma gli ostacoli si sono subito messi avanti con due dimissioni di componenti del CDA. I sindaci diano forza al nuovo corso, lo dimostrino con i fatti, con il coraggio e con la determinazione di detronizzare definitivamente il dominus.

Guasti, ritardi, e aumento di costi. La storia degli impianti di Sciacca, tra i pochi pubblici in Sicilia, narra che sono spesso chiusi perché non adeguati, causando grandi aumenti di costi. Quando sono stati fatti dei piccoli adeguamenti i costi del conferimento sono schizzati in alto passando da 83 euro a tonnellata ai 125 euro a tonnellata di dicembre 2016 e ai 155 euro a tonnellata di luglio 2017. E a pagare è il contribuente.

Leggendo la storia di questi anni non è difficile intravedere un disegno per non consentire ai nostri impianti di decollare e di essere adeguati. Forse, magari, a qualcuno dà fastidio che i dati sulla differenziata raggiunta dai comuni con i vari ARO, in primis Sciacca e Ribera (comuni più grandi da sempre con differenziata molto bassa con la Sogeir AG1 virtuosa), possano evidenziare le lacune nelle precedenti scelte di gestione. E’ nel caos che le logiche perverse trovano terreno fertile. Il fallimento della raccolta differenziata della Sogeir Ag1 a Sciacca è confermato da quel 24% nel 2010. Cifra che si è replicata negli anni successivi. Con la scelta del Piano Aro la rotta è invertita, ma l’ancien régime è ancora vivo e pronto a perseguire quel progetto di cui abbiamo scritto. Ancien régime che ha tentato di tutto per bloccarlo, riuscendo solo a ritardare il suo varo. Una svolta che, però, necessita di altra determinazione: quella di spazzare via ogni collegamento e interferenza con chi fino ad oggi tenta ancora di porsi e influenzare la politica sul campo minato dei rifiuti.

Spetta alla politica, spetta al nostro sindaco e ai nostri consiglieri comunali, oltre ai parlamentari del territorio, esprimere ai cittadini il loro pensiero a chiare lettere. Se la coerenza ha un senso, lo dimostrino. Non si può far guerra per l’acqua e soccombere mettendo nelle mani dei privati ciò che oggi è pubblico: la discarica di Salinella-Saraceno e l’impianto di compostaggio. Vorremmo che intervenisse anche l’assessore regionale all’Energia, Pierobon, che ha già compreso le anomalie di Sciacca. Vorremmo che spezzasse  radicalmente la fase della liquidazione della Sogeir Ag1 anche con la nomina di un nuovo liquidatore al quale assegnare tempi certi per porre fine ad una vicenda che crea solo danno alla collettività, alle casse pubbliche, e ai portafogli dei cittadini.

Filippo Cardinale