DISASTRO TERME, PERSE 74000 PRESENZE TURISTICHE
Nel 2014 le presenze turistiche in città sono state 429.882, nel 2015 355.679
La chiusura degli stabilimenti termali ha creato un duplice danno alla città: economico e d’immagine. Ciò che fa più rabbia è che le decisioni errate assunte da ben pagati dirigenti della Regione, ed in modo particolare da chi ha competenza sulla vicenda delle terme, restano impunite. E’ come se si fosse riversato un bicchiere d’acqua su un vestito (magari d’estate), si asciuga e non resta macchia. Non meno colpevole è la deputazione parlamentare di questa provincia e in testa a loro il presidente della Regione, Rosario Crocetta che ha annuito alla decisione di chiudere le terme.
Per dare un’idea chiara ai nostri lettori, offriamo loro cifre ufficiali, oscurate rispetto agli anni immediatamente precedenti. Noi siamo riusciti a recuperare, grazie al nostro archivio, i report precedenti, quelli diffusi dall’Ufficio Turistico regionale di Sciacca diretto dall’attivissimo Nuccio Catagnano. Il danno delle terme chiuse è enorme e si ripercuote sull’economia della città e, ovviamente, sulle presenze turistiche in città. Vi diamo alcuni numeri, per avere meglio la cognizione di cosa è successo. Premettiamo che già la chiusura del complesso alberghiero Torre Macauda ha dato una batosta imponente all’economia locale, mondo lavoro compreso. Sono passati alcuni anni dalla chiusura definitiva in attesa della vendita tramite asta giudiziaria per via della questione fallimentare dell’azienda. Sulla questione Macauda non vi è la politica che può dipanare la matassa. E’ solo una questione che attiene la procedura fallimentare. Ma le terme no, le terme rientrano nella volontà politica.
Passiamo ai numeri. Nel 2013 le presenze turistiche a Sciacca sono state 430.139; nel 2014 sono state 429.882 (la chiusura di Torre Macauda risale a prima). Nel 2015 (le terme sono state chiuse a marzo) le presenze turistiche a Sciacca sono state 355.679; rispetto al 2013 e 2014 abbiamo perso 74.200 presenze.
Sono presenze che sono venute meno al Grand Hotel delle Terme, ma anche alle altre strutture ricettive, quelle a tre stelle, i B&B, le altre possibilità di alloggio che sfuggono alla registrazione degli ospiti. Nonostante la penalizzante chiusura di Torre Macauda, le presenze turistiche si erano attestate sulla cifra di 420/430 mila.
Sperare di innalzare il numero delle presenze senza strutture è da creduloni. Ma un fatto è avere uno zoccolo duro di presenze, un altro subire una mazzata da mamma Regione con la chiusura delle Terme. Chiudere il 2015 con 355 mila presenze, 74 mila in meno rispetto al 2014, è un dramma che non può scorrere facilmente come l’acqua sotto i ponti. Siamo di fronte ad un danno enorme per la città. Qui c’è di mezzo lo sviluppo economico, l’occupazione, l’immagine di una città. Non è possibile che la politica locale, la deputazione regionale e nazionale del territorio se ne stia in silenzio, o sia soggetta all’idea che bisogna che maturino i tempi biblici della Regione per emanare il bando per l’affidamento delle strutture a privati. Settantaquattro mila presenze in meno, senza considerare quelle di Torre Macauda, sono un danno enorme per la città.
Svegliamoci dal torpore, apriamo gli occhi di fronte a cifre negative come quelle evidenziate nell’articolo. Preoccupa anche il silenzio degli operatori commerciali. Come se la vicenda non riguardasse anche, e in buona misura, loro. E’ proprio vero, in questa città ci si adagia con molta facilità. Tranne quando si paventa il salto di una edizione di carnevale. La questione è seria, troppo.