DISABILI, MOLTE FAMIGLIE PRIVATE DELLA LIBERTA’ DI SCEGLIERE DOVE E DA CHI FARSI ASSISTERE
Dura denuncia della Federazione Movimento Noi Liberi Regionale, alla quale nell’ultimo periodo sono pervenute segnalazioni da parte di familiari e persone con disabilità che non sono stati messi a conoscenza delle possibilità di scelta previste dal decreto ministeriale 23 novembre 2016, ossia la libertà di scegliere dove vivere, da chi farsi assistere. Un torto ai desideri della persona con disabilità, aspettative e preferenze che, invece, ha diritto del potere contrattuale.
Segnalazioni che nascono a seguito delle richieste per accedere al beneficio del Fondo del ”Dopo di noi” (legge 22 giugno 2016, n. 112).
La Federazione Movimento Noi Liberi Regionale denuncia che alcuni Distretti Socio Sanitari della Sicilia “decidono loro cosa sia più giusto per il proprio territorio presentando un unico progetto che rappresenta il territorio, ma non la volontà dei cittadini.
Le segnalazioni che arrivano dal distretto di Sciacca che, secondo la Federazione Movimento Noi Liberi Regionale, “comunica ai propri utenti che il Comitato dei sindaci ha deciso per la soluzione dell’apertura di una casa famiglia (co-housing), prospettiva che viene solo sottoposta ad alcuni familiari che si trovano costretti a rinunciare, poiché la loro volontà era quella di continuare a vivere presso il proprio domicilio”.
Simili segnalazioni arrivano anche dal distretto di Licata e di Agrigento, mentre Canicattì “priva i propri cittadini di poter usufruire del beneficio del fondo Dopo Di Noi poiché non avvia nessuna procedura propedeutica per accedere al fondo, come se non ci fossero presso il proprio distretto disabili interessati” .
La Federazione ritiene urgente un intervento risolutivo alle lamentele che ledono la persona con disabilità, “impedendo allo stesso di poter vivere una vita libera e dignitosa presso il proprio domicilio”. Una persona disabile per poter svolgere le attività quotidiane della propria vita ha anche l’esigenza di “sostituire le abilità mancanti, senza togliere allo stesso la sua autodeterminazione, volontà e desideri, elementi fondamentali per poter garantire alle persone disabili le “pari opportunità”.