Disabili e rimborso spese carburante: un’attesa che dura due anni e nove mesi

SCIACCA.  DI FILIPPO CARDINALE

A tutto c’è un limite, anche la pazienza se lo pone. Tranne Giobbe, ma è difficile emularlo nella sua immensa fede. In questa città, fertile di parole, di intendimenti, di propaganda, di apparire, i fatti restano prigionieri dell’aridità, quasi dell’ignavia, quella posta nell’inferno dal sommo poeta.

Pazienza ne hanno avuto le famiglie dei disabili per la cui fisioterapia debbono spostarsi fuori dal perimetro di Sciacca. Devono spostarsi sostenendo costi, come quello del carburante. Sono spese che incidono sul bilancio familiare, sulle famiglie la cui attenzione è riposta verso altri prioritari e quotidiani pensieri che vengono appesantiti dalla burocrazia mista alla politica.

Anche la pazienza di queste famiglie ha raggiunto il limite. Anzi, lo ha superato da tempo. Da due anni e nove mesi attendono il rimborso del carburante dal Comune. Una “Città che legge” i cui amministratori non sanno leggere le esigenze delle famiglie dei disabili. Alla corsa ad ostacoli quotidiana, con esigenze reali, queste famiglie devono fare i conti con la sordità della burocrazia e della politica.

“Che dirvi, ormai la rassegnazione è palese, hanno mollato, non si fa più nulla, siamo fermi, non ci tocca che aspettare, cosa ? Non lo so nemmeno io”, è lo sfogo di un genitore sul suo profilo Facebook.