DIPORTO, MOLTI PREFERISCONO LA RADA AI PONTILI. LA CRISI SI FA SENTIRE

C’è chi preferisce stare in rada, gettando l’ancora e godersi l’insenatura. Ma anche per risparmiare i costi dell’ormeggio nei pontili. Al di là della distanza di 300 metri dalla costa, ancorare è possibile. Il costante aumento dei costi per il mantenimento delle barche pesa anche nella nostra Sciacca. Nei pontili del porticciolo turistico l’effetto si nota. Rispetto agli anni precedenti, non vi è più quel transito registrato, con la presenza anche per un paio di giorni, di grosse imbarcazioni. Era facile ammirare barche da 70 piedi, oltre 20 metri, ormeggiate ai pontili. Adesso c’è un transito diverso. Soprattutto di barche a vela. Molti preferiscono ai pontili l’ancoraggio in rada. Non costa nulla. Certo non ci sono i servizi di ricarica elettrica e acque. Ma le barche sono dotate di generatori e si rendono indipendenti.

Navigare è diventato costoso e i conti sono duri specie per chi va per mare a motore. Il costo del carburante è alle stelle e navigare a motore costa tanto. Basta pensare ad un 12 metri per il quale necessitano tra 100 e 110 litri di gasolio per ora di navigazione. Naturalmente, più si “allunga” la barca e più è il consumo. Una barca da 20 metri “mangia” mediamente 400-500 litri di gasolio per ora.

Chi veleggia impiega molto tempo nella navigazione, ma il portafoglio rimane pieno. Navigare a vela, spinti dal vento, rimane affascinante, ma richiede tempi lunghi per gli spostamenti.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca