DIPENDENTE COMUNALE RINVIATO A GIUDIZIO PER PECULATO E TENTATA CORRUZIONE
Lo avevamo scritto qualche giorno fa, quando la giunta comunale ha deliberato la costituzione di parte civile in sede di udienza preliminare contro un dipendente comunale accusato di culato e tentata corruzione.
Il Gip del Tribunale di Sciacca ha rinviato a giudizio il dipendente comunale Vincenzo Manzone, di 56 anni, di Montallegro.
I fatti.
Peculato. L’ipotesi di peculato è inquadrata nel 2014 e 2015. Vincenzo Manzone, che presta servizio nel settore Patrimonio del Comune, avrebbe utilizzato a fini personali l’auto di servizio. Manzone svolge le funzioni di coordinatore dei lavoratori socialmente utili e nell’ambito di quest’attività tiene i contatti con questi lavoratori, li raggiunge nei luoghi in cui operano.
Secondo l’accusa, Manzone avrebbe utilizzato l’auto di servizio anche per fini personali. Avrebbe usato l’auto di servizio per fare la spesa o accompagnare componenti della famiglia. Per l’accusa, Manzone avrebbe fatto tale uso sia negli norari di lavoro ma anche durante le ferie.
Tentata corruzione. Questa ipotesi di reato contestata riguardera richieste di denaro, per somme di poche decine di euro, che Manzone avrebbe avanzato a un fornitore del Comune. Si tratterebbe di una ditta che opera nel campo del verde pubblico.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Moffa, che ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio e accolta dal Gip.
La difesa di Manzone. Per la difesa di Manzone, rappresentata dagli avvocati Ignazio e Vincenzo Cucchiara, il dipendente è estraneo ai fatti e nel corso del dibattimento presenterà una lunga lista di testimoni.
Il Comune parte civile. Il Comune si è costituito parte civile e ha richiesto un risarcimento de danno di 50 mila euro. A rappresentare l’Ente nella fase processuale sarà l’avvocato Pellegrina Falco, responsabile del settore legale.
La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 gennaio prossimo. Manzone sarà giudicato dal Tribunale in composizione collegiale.