DIFFERENZIATA, SIAMO ALL’ANNO ZERO. COSI’ I COSTI AUMENTERANNO

A scanso di equivoci, precisiamo subito che la raccolta differenziata a Sciacca è un fallimento che parte da lontano. A nessuna amministrazione comunale recente può essere imputabile una esclusiva colpa, ma è pure vero che nessuna di esse è stata in grado di inculcare tra i cittadini una cultura diffusa della necessità di praticare la raccolta differenziata. Dubbio non v’è che la colpa maggiore è stata della Sogeir, quella degli “anni migliori” in cui i proclami erano più ottimisti di quelli quotidianamente diffusi dal regime rumeno guidato dal dittatore Nicolae Ceaușescu che trasmetteva senza sosta dati economici costantemente in aumento presentando la Romania come un paese felice.

La Sogeir per anni ha speso tanti soldi per la comunicazione, per diffondere dati di una raccolta differenziata ad altissimi livelli fino ad autodefinirsi “virtuosa”. Solo che i dati riferiti alle percentuali riguardavano paesetti con pochi abitanti, dove era molto più agevole inculcare il concetto della raccolta differenziata.

Il disastro è stato proprio a Sciacca, nel centro più popoloso rispetto ai 17 Comuni di competenza dell’Ato Ag 1. Era qui che bisognava dimostrare le virtù, è qui, invece, che è palese il fallimento degli obiettivi della società che, fortunatamente, non opera più ed è il liquidazione.

Il Piano Aro, da qualche giorno reso operativo, dopo un varo che ha impiegato ben quasi 10 mesi, molti dei quali consequenziali ad un ricorso presentato al Tar, punta sostanzialmente, dal punto di vista dei benefici economici delle casse comunali, a conferire la minor quantità possibile di rifiuti nella discarica. Discariche che stanno arricchendo tantissimo i privati, da quella di Siculiana (una tra le più denarose di Sicilia) a quella della Sogeir Impianti, quella società che sotto la guida di Vincenzo Marinello anni fa aveva creato una serie di società di scopo che sembravano simili a scatole cinesi. Una escalation manageriale e strategica che non poteva non avere il sostegno politico.

Il Comune di Sciacca può ridurre i costi di conferimento in discarica, che rimangono sempre a carico suo, solo se come minimo raggiunge una percentuale di differenziata del 65%. Da questo punto in poi, il Piano Aro prevede una riduzione dei costi di conferimento in discarica e quindi dei benefici al fine del bilancio comunale.

CIFRE RIDICOLE. La realtà attuale è che da gennaio a settembre 2017 a raccolta differenziata si stagna ad una percentuale media del 29,86%. A beneficio dei nostri lettori, riportiamo mese per mese la percentuale dei primi primi nove mesi 2017: gennaio 32,45%, febbraio 33,73%, marzo 30,22%, aprile 30,72%, maggio 25,11%, giugno 29,62%, luglio 27,10%, agosto 28,90%, settembre 33,47%.

Lo scorso anno, nel corso dell’immancabile emergenza rifiuti per colpa di una Regione che sull’argomento è la pecora nera d’Italia, si alzò un pò la percentuale della differenziata perché per far fronte al conferimento nelle discariche lontane fino a Lentini, si fece un’azione di persuasione alla cittadinanza. Poi, finita l’emergenza, le abitudini presero avvento. La verità è che a Sciacca non esiste il concetto dell’importanza della differenziazione, né le opportunità adeguata per praticarla.

I costi relativi ai rifiuti seguiteranno ad aumentare anche a causa delle penalità previste dalla Regione se non si raggiunge almeno il 65% della raccolta differenziata. Appare, dunque, indispensabile e prioritaria un’attività capillare da parte dell’Amministrazione comunale a inculcare in modo incisivo la pratica della differenziata. Ad una condizione, però: che si renda facile e facilmente leggibile da parte di tutti cosa bisogna fare e come farlo. Senza, cioè, utilizzare termini tecnici complessi e che la gente non assimila agevolmente.

Adesso il dado è tratto, non ci sono più scuse. O si cambia cultura oppure dobbiamo digerire gli aumenti della tassa sui rifiuti. Ma essere incisivi, adesso, è compito dell’Amministrazione comunale che ha i mezzi, anche repressivi, per farlo.

Filippo Cardinale


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *