Al di là dei fatti contingenti, cioè le discariche che non accettano conferimenti perché al limite, c’è un dato sostanziale che deve far riflettere. Un dato che blocca ogni beneficio del Piano Aro e che non aiuta ad abbassare le bollette dei rifiuti urbani. La percentuale della differenziata.

Meno rifiuti si conferiscono nella discarica, meno costi ci sono per i contribuenti. Se Sciacca avesse una percentuale di differenziata oltre il 70%, come avviene in tanti comuni limitrofi, i costi di conferimento in discarica, a carico del Comune e quindi dei contribuenti, andrebbe giù in picchiata.

La verità, triste, è che a Sciacca il concetto di differenziata non è stato ben assimilato nella gran parte dei cittadini. E ciò rafforza un altro dato: c’è una forte avversione al rispetto delle regole. Un esempio? Si imputa la colpa al parcheggio selvaggio al fatto che non ci sono parecchi agenti della Polizia Municipale in giro. Ma è normale che per non posteggiare in un’area pedonale c’è bisogno della repressione?

Per tornare al tema del nostro articolo, al di là dell’emergenza rifiuti che vi è in corso, c’è un fatto di fondo: tanta gente ancora non effettua la differenziata. Fa mescolanza di rifiuti. Così andiamo a battere e facciamo male alle nostre tasche. L’estate scorsa, caratterizzata pure per emergenze rifiuti che hanno interessato la Sicilia intera, fu diffuso il messaggio della necessità di differenziare in modo tale da conferire meno rifiuti in discarica. Va ricordato la scelta scellerata della Regione quando impose di conferire i rifiuti nella discarica di Lentini. I costi ebbero un’impennata tale da pesare 700 mila euro in più sulle bollette relative ai rifiuti.

Dunque, superata l’emergenza delle discariche chiuse, a Sciacca permane un’altra emergenza: la bassa percentuale di raccolta differenziata. E’ qui che l’Amministrazione comunale deve incidere e mettere in campo soluzioni tali da invertire la rotta.

Attualmente, solo una pochissima parte dell’umido finisce negli appositi contenitori. Negli altri c’è di tutto e di più. Ovviamente sacchetti di umido infilati nei cassonetti destinati, ad esempio, alla carta e plastica.

La differenziata deve essere un obiettivo primario anche della nuova Amministrazione. Alzare la percentuale significa ridurre i costi relativi al conferimento in discarica. Ridurre i costi ha riverbero positivo sull’abbassamento delle bollette.

Ma per alzare la percentuale della differenziata occorre uno sforzo notevole. Una forte campagna di sensibilizzazione, controlli serrati. Ma occorre spiegare alla gente come si differenzia. In utile nasconderlo, molti non lo sanno e continuano a gettare negli orribili cassonetti grigi anche l’umido.

Molti non rispettano l’orario di conferimento dei rifiuti nei cassonetti, motivo per cui dopo il passaggio degli autocompattatori, i cassonetti si riempiono di spazzatura. 

Occorre anche una incisiva azione repressiva. Non è possibile tollerare ciò che è accaduto giovedì sera al porto dove si è formato un gigantesco ammasso di rifiuti formato da cassette piene di pesce. Qui, al di là dell’emergenza rifiuti, c’è alla base un costante comportamento incivile. E allora, siccome la zona è ben delimitata, un’azione repressiva tosta e dura è indispensabile.

Infine, come dimostra la foto scattata in via Dante Alighieri, in prossimità della rotonda del Cansalamone, è impossibile depositare l’umido negli appositi contenitori. Perché? Per il semplice motivo che non sono stati collocati.

Filippo Cardinale