DIECI DOMANDE ALL’ASSESSORE (QUASI EX) ARMAO

Poste dal Forum Terme di Sciacca, di cui il Corriere di Sciacca è promotore con l’AltraSciacca e tante associazioni. Il Forum è sinergia con quello di Acireale

In questi giorni si parla di un possibile ed ennesimo rimpasto della giunta Lombardo, anche a seguito dell’esito delle elezioni amministrative di Palermo. L’Assessore Gaetano Armao, responsabile dell’assessorato regionale all’Economia, è dato in uscita e, secondo le indiscrezioni, potrebbe andare a presiedere l’Irfis, la società finanziaria interamente partecipata dalla Regione. Se la notizia fosse vera, nel formulare all’avvocato Armao i migliori auspici per il nuovo prestigioso incarico, ci permettiamo di esitare alcune considerazioni che, poste in forma di domande, rivolgiamo all’Assessore uscente, prima che rimetta il suo incarico.

Ma anche se la notizia dovesse essere smentita, è doveroso indirizzare tali interrogativi all’Assessore, perché possa rendere conto pubblicamente di quanto il suo Assessorato ha fatto e sta facendo in questi mesi, in merito alla delicatissima vicenda riguardante le Terme di Acireale e di Sciacca che presenta risvolti tecnici non sempre noti all’opinione pubblica.

1) Qual è lo stato dell’arte del processo di privatizzazione? Si è appreso soltanto su un quotidiano regionale che entro il 9 luglio sarà pronto il bando per l’affidamento ai privati della gestione dei due stabilimenti termali di Acireale e di Sciacca. Sarà rispettata questa scadenza? I contenuti del bando, cui sta riservatamente lavorando Sviluppo Italia Sicilia, saranno resi noti prima di quella scadenza?

2) Come mai l’affidamento dell’incarico di advisor a Sviluppo Italia Sicilia non è stato mai ufficializzato, né sul sito della società né su quello dell’Assessorato, trattandosi di un incarico pubblico, quantunque attribuito in “house”? E’ verosimile immaginare che Sviluppo Italia Sicilia, su input del Suo dicastero, coinvolga, in qualche fase del suo progetto, le comunità locali di Acireale e di Sciacca per conoscere direttamente dai loro amministratori e dalle rappresentanze delle forze economiche ed imprenditoriali locali una loro opinione riguardo al possibile riposizionamento strategico dei due stabilimenti?

3) Qual è lo stato dell’arte di tutte le liquidazioni in atto? A che punto è la liquidazione delle due vecchie aziende autonome delle Terme di Acireale e di Sciacca, in virtù dell’art.1 della legge regionale 19/4/2007 n.11? E’ stato completato l’iter del trasferimento delle azioni dalle due aziende all’Assessorato all’Economia che, in tal modo, diventerebbe l’unico azionista delle due società di gestione?

4) E, a proposito delle due società di gestione poste in liquidazione in virtù dell’art. 21 della legge regionale 12/5/2010 n. 11, a che punto è il processo di liquidazione? E’ stato approvato dai rispettivi liquidatori il bilancio intermedio di liquidazione, per sapere se le due società verranno gestite nell’ottica della continuazione delle attività o in quella di liquidazione dei cespiti? Il Dipartimento Bilancio e Tesoro, nella prospettiva di diventare unico azionista delle due società di gestione, prevede di ricapitalizzare le due società, anche al fine di facilitare l’estinzione dei debiti pregressi?

5) Qual è il grado di controllo che il Suo Assessorato esercita sulle attività poste in essere dai liquidatori delle Terme di Sciacca e di Acireale? E’ perfettamente a conoscenza dello stato in cui versano gli stabilimenti termali, le cui attività rivolte al pubblico sono limitate a poche prestazioni e non sono più inserite nei circuiti dell’offerta di prestazioni specialistiche termali e del benessere che pone l’Italia fra i Paesi più importanti al mondo in questo segmento di turismo?

6) Quali sono, se ritiene di poterle esternare pubblicamente, le ragioni per le quali una proposta di bando dal suo Dicastero predisposta nel mese di agosto del 2011, che prevedeva l’affidamento dell’incarico di advisor a primarie società di consulenza attraverso la procedura competitiva ristretta, non è stata più portata avanti, preferendosi, sembra d’intesa con la Presidenza della Regione Siciliana, la via dell’affidamento in house a Sviluppo Italia Sicilia?

7) Come mai, pur avendo programmato per ben due volte una visita ufficiale al Consiglio comunale di Sciacca, tale incontro non si è mai svolto?

8) E come mai, per ragioni diverse ma non dissimili dalle precedenti, non ha ritenuto di programmare alcuna visita al Consiglio comunale di Acireale, in modo da ufficializzare ad entrambi i civici consessi la posizione del Governo regionale in merito alla liquidazione e privatizzazione di due importanti siti termali in tutta Italia?

9) Come mai non ha ritenuto di rispondere alla lettera “Terme di Acireale. Ora o mai più” che l’8 settembre del 2011 il Forum permanente delle Terme di Acireale ha indirizzato alla Sua attenzione e a quella dell’Onorevole Presidente della Regione, in cui Le si ponevano alcuni degli interrogativi contenuti in questa nota?

10) E’ a conoscenza del fatto che sia ad Acireale che a Sciacca, animati da alcune associazioni locali e dall’impegno civico di alcuni “buoni volenterosi”, sono attivi due Forum per la salvaguardia dello straordinario patrimonio storico, sanitario, culturale e turistico che è collegato all’esistenza delle Terme?

Riconoscendo a qualunque cittadino, e a maggior ragione ad un Forum di associazioni, il diritto-dovere di controllo sull’operato pubblico degli amministratori, al fine di favorire, nel rispetto delle reciproche prerogative, un confronto aperto e un proficuo dialogo fra società civile e amministratori pubblici, si ritiene doveroso rilanciare all’attenzione dell’Assessore questi interrogativi:

– a due anni esatti dall’entrata in vigore della legge regionale che ha previsto la liquidazione e privatizzazione delle società di gestione Terme di Sciacca SpA e Terme di Acireale SpA;

– a cinque anni ed un mese dall’entrata in vigore della legge regionale che ha previsto la liquidazione delle aziende autonome delle Terme di Sciacca e di Acireale;

– ad un anno circa dall’avvio dell’iter per la predisposizione del bando di privatizzazione.

Si rimane sempre in fiduciosa attesa

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