DI PAOLA: “SU CATANZARO METTEREI LA MANO SUL FUOCO”

Anche il capogruppo consiliare del Pd, Simone Di Paola, assume le difese per i sospetti ricaduti sul neo eletto deputato saccense Michele Catanzaro di far parte del gruppo di franchi tiratori che, andando contro le indicazioni del partito, ha votato Miccichè a presidente dell’Ars. Sono 4, infatti, i voti che mancano al candidato proposto dal PD, mentre Miccichè ha avuto 4 voti in più rispetto alla maggioranza del centrodestra. Un fatto, quello dei 4 franchi tiratori del PD che Di Paola definisce “un vero schifo”.

Simone Di Paola indossa “la toga” in modo costante, a difesa della maggioranza, del sindaco, e oggi del neo deputato Michele Catanzaro. “Non credo nel modo più assoluto alle insinuazioni sul voto di ieri per la presidenza dell’ARS”, dice Simone Di Paola che ammette “di mettere pure la mano sul fuoco” sull’onestà di Catanzaro.

“Ho conosciuto Michele Catanzaro circa 4 anni fa- dice Di Paola- provenivano da storie politiche profondamente diverse e da percorsi che ci avevano diviso su tutto, ma ci siamo subito trovati, perché quando due persone condividono e coltivano la passione pulita e disinteressata per la politica e condividono gli stessi valori di lealtà, correttezza e passione nulla li può dividere”.  Di Paola, pur ammettendo di aver “avuto alti e bassi”, rimarca come con Catanzaro “abbiamo fatto qualcosa di straordinario, insieme a tanti altri amici e compagni, riportando il Partito Democratico e il centro sinistra al governo della città, restituendo dopo anni al nostro popolo un rappresentante parlamentare all’assemblea regionale”.
Per Di Paola, il neo deputato “ha mantenuto lealtà e correttezza nei confronti del suo partito e delle migliaia di cittadini e cittadine che hanno creduto e credono in lui e nel nostro progetto”.


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