DI PAOLA: “SPIACE CHE IL SINDACO VALENTI CALCHI LO SQUALLIDO TEATRINO”
“Ancora oggi, a distanza di oltre 14 mesi dalla conclusione del mio mandato di Sindaco, sono costretto ad intervenire per difendere il mio lavoro, precisando che non permetterò mai a nessuno di denigrarlo”. L’ex sindaco Fabrizio Di Paola, che ha rimesso la toga di avvocato dopo cinque anni dedicati a tempo pieno ad amministrare il Comune, svolge una sua arringa sul suo profilo Facebook per ristabilire una verità che si prova a insabbiare.
Interviene dopo una dichiarazione del sindaco Francesca Valenti resa a Tele Radio Monte Kronio: “Respingiamo le affermazioni non veritiere di chi è passato alla storia come l’amministrazione delle tasse.”
“Quindi la mia sarebbe passata alla storia come l’amministrazione delle tasse?” scrive Fabrizio Di Paola. Come ogni buon avvocato, l’ex sindaco svolge la sua arringa con prove documentali e consegnando alla lettura dei cittadini un prospetto (che alleghiamo in fondo).
“Pubblico integralmente il prospetto, che potete agevolmente consultare, per dimostrare che tutte le amministrazioni d’Italia tra il 2012 ed il 2017 hanno dovuto subire una rivoluzione epocale”, chiosa Fabrizio Di Paola.
Trasferimenti nazionali e regionali ridotti del 75- 80% rispetto agli anni precedenti, ( a Sciacca si è passati dagli 11 milioni circa che si percepivano sino al 2010 (per non parlare dei 14 milioni degli anni ancora pregressi) a meno di 4 milioni del 2016). Introduzione dell’IMU, ulteriori tagli di precedenti trasferimenti regionali.
“Si è dovuto fare di necessità virtù per evitare di affondare nel fallimento e nel contempo non tagliare servizi essenziali alla comunità”, scrive Di Paola, sottolineando come “ci siamo riusciti, evitando il dissesto, assicurando i servizi essenziali, realizzando opere pubbliche, attuando iniziative su iniziative per Sciacca, mai sforando il patto di stabilità”.
Di Paola spiega che la sua Amministrazione “ha tagliato tutte le spese improduttive possibili”, ma “abbiamo dovuto applicare le norme statali che ci obbligavano ad adottare l’IMU”.
L’arringa, poi, si sposta sul tema della TARI. “Non vi è stata alcuna errata valutazione dei conferimenti in discarica, ma semplicemente un aumento del costo del conferimento, per le innovazioni tecnologiche a cui bisognava adeguarsi e che si sarebbe potuto compensare se l’attuale amministrazione avesse fatto partire tempestivamente la raccolta differenziata e quanto al debito pregresso, dovuto alla grave emergenza rifiuti del 2016, lo stesso è stato spalmato nel triennio, proprio per evitare di pesare sul cittadino. E la sua modesta entità (300.000 euro all’anno) nulla ha a che vedere con l’attuale aumento del tributo”.
“Questa è la realtà ed è spiacevole, oltre che grave, che l’attuale Sindaco, che non avrebbe ragione alcuna per compartecipare alle false accuse che erano state inscenate nello scorso quinquennio dalla coalizione che la sostiene, stravolgendo la verità storica, non abbia avuto alcuna remora ad accomunarsi a questo teatrino”, conclude.