DEVOZIONI POPOLARI, UN LIBRO DI VITO FERRANTELLI

Domani sarà presentato il libro “La devozione popolare” di Vito Ferrantelli. L’appuntamento è alleore18 nel Museo Archeologico di Agrigento. Il libro del dirigente scolastico, nonchè sindaco di Burgio, narra la devozione popolare  attraverso pannelli e mattonelle votive nella tradizione ceramica di Burgio.

Alla presentazione del libro parteciperanno: Lillo Firetto, Sindaco di Agrigento, Gioconda La Magna, direttrice del Museo Archeologico di Agrigento, Gabriella Costantino, Sovrintendente B.B.C.C. di Agrigento, Padre Giuseppe Pontillo, direttore B.C.E. Arcidiocesi di Agrigento, Il fotografo Michele Calocero, il grafico Giuseppe Durante, quest’ ultimo titolare della Opera Edizioni che ha sede a Salerno.

Moderatore sarà Lillo Miceli, giornalista de La Sicilia. Il lavoro di Vito Ferrantelli mira a recuperare la produzione devozionale delle antiche botteghe maiolicare di Burgio, caratterizzata da mattonelle e pannelli che coprono un arco di tempo che va dal XVII al primo ventennio del XX secolo e la cui richiesta “scaturisce da un’esigenza religiosa che esprime, da un lato, la sincera intenzione e la forte volontà di affidarsi al sacro e, dall’altro, di avvertirne la tangibile presenza nell’ambiente in cui si vive e si lavora e quindi al di fuori dei tradizionali luoghi di culto, dando vita, oltre ad intensi momenti di devozione, a nuove forme di aggregazione sociale”.

“L’immagine sacra rappresentata nelle mattonelle e nei pannelli e collocata all’interno di edicole votive pubbliche- è spiegato nella prefazione- richiamava spesso gruppi di credenti alla preghiera comunitaria. La natura delle motivazioni che hanno indotto le persone alla committenza di un manufatto devozionale, l’individuazione del luogo in cui collocarla, la scelta del soggetto religioso, gli elementi iconografici da evidenziare, le aspettative intrinseche di rifiuto e protezione dal male, la profonda naïveté del ductus calligrafico sono tutti aspetti peculiari che rendono questa tipologia di manufatti un mero prodotto dell’arte popolare e, nel contempo, rimandano ad una molteplicità di implicazioni culturali.della lavorazione delle campane in bronzo”.


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