DENTRO L’UOVO DI PASQUA, IL NUOVO ASSESSORE. MA SCIACCA SEMBRA LA GEMELLA DI CEGLIE MESSAPICA
Editoriale di Filippo Cardinale
Il sindaco Fabrizio Di Paola continua le sue consultazioni con gli alleati per attingere indicazioni sulla ricomposizione della squadra assessoriale, dopo l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri comunali Gioacchino Settecasi, Luciano Augello e Ignazio Catanzaro. I tre, con la lista Cantiere Popolare, avevano concorso alla vittoria delle elezioni del maggio 2012. Poi, di recente, il divorzio. Quando un legame si spezza, la colpa non risiede mai in una sola parte. Ma ormai il dado è tratto, con la conseguenza che il sindaco dopo 22 mesi, e già una verifica di maggioranza alle spalle, si trova a ricomporre una frattura che lo ha costretto a ridurre la sua maggioranza da 19 a 16. Un numero destinato a scendere a seconda della soluzione che il sindaco intende dare all’attuale crisi.
L’agenda del sindaco, in questi giorni, è segnata da incontri bilaterali con gli alleati. Una parola parecchio paradossale se si pensa che i gruppi consiliari costituiti, e che oggi formano la maggioranza, sono 4. Due consiglieri comunali, Ambrogio e Casciaro sono nel gruppo misto. Dunque, dei quattro gruppi costituiti, tre sono, inequivocabilmente sotto l’egida di Ncd: ovviamente lo stesso Ncd, Sciacca al Centro, Progetto Sciacca. L’unico dei gruppi costituiti a non avere il cordone ombelicale con piazza Mariano Rossi è Forza Italia. Il rapporto numerico all’interno della maggioranza, di 16 consiglieri, è: 12 ala Ncd, 2 Forza Italia, 2 nel gruppo misto (Ambrogio e Casciaro). Dunque, il 75% della maggioranza è filo Ncd. Percentuale che nella composizione della giunta sale all’80%. Percentuale, a sua volta, costretta a salire all’83,3% se la scelta del nuovo assessore, come è assai probabile, ricade ancora nell’area Ncd.
Sciacca si avvia ad essere gemella di Ceglie Messapica, il paese di 20 mila abitanti in provincia di Brindisi, unico paese d’Italia a guida monocolore Ncd. Paese dove sindaco, giunta e tutti i 17 consiglieri di maggioranza sono passati sotto le ali dell’Ncd. Fabrizio Di Paola segue il suo percorso e blinda ogni tentativo di far trapelare la sua idea. Viaggia a compartimenti stagni e all’interno della maggioranza molti sconoscono il disegno finale del progetto del sindaco.
Da piazza Mariano Rossi fanno sapere al sindaco indicazioni che già sono note con l’insistenza su Davide Emmi. Ma l’insistenza sul nome potrebbe essere una tattica. L’obiettivo rimane di agguantare il secondo assessorato. Emmi potrebbe fare l’assessore in un secondo momento. E qui ci potrebbe essere l’idea di Fabrizio Di Paola di inserire adesso un assessore donna (affermata professionista e che provenga dalla società civile), magari assegnando parte delle deleghe che aveva Porrello. Successivamente, potrebbe esserci la sostituzione di Daniela Campione, un tecnico che non può seguitare per tutto il mandato della sindacatura.
Corre voce che Di Paola cerchi una “donna con le palle”. E a quanto pare, la ricerca non è facile. Non tanto per l’aspetto che attiene agli accessori genitali tipicamente maschili, ma per quello del carattere, della preparazione, della capacità a tenere le redini di un assessorato importante. Non trovando la fatidica “donna con le palle”, alla fine la scelta sarà quella che farà lievitare la presenza dell’Ncd in giunta all’83,3%.
Forza Italia, intanto, sta crescendo. E’ in arrivo il terzo consigliere comunale, per adesso in zona gruppo misto. Con tre consiglieri comunali, Forza Italia avanzerebbe la richiesta di avere il secondo assessorato. Ma potrebbe essere una tattica mirata al rialzo per ottenere “visibilità” in ruoli che si liberano a breve.
La maggioranza, da qualsiasi punto si guardi, sarà sempre risicata. Ma c’è di più. La maggioranza potrebbe andare giù a seconda della scelta di Fabrizio Di Paola. Giuseppe Ambrogio è pronto a lasciare la maggioranza qualora entrasse in giunta un “tecnico”, ma potrebbe rimanere a sostenerla in cambio di una visibilità che coinvolga Ezio Di prima. Con 16 consiglieri di maggioranza la vita amministrativa diventa difficile. Con meno, diventa complicata. Se è vero che anche senza maggioranza la giunta può navigare, è pure vero che c’è navigazione e navigazione. Quella a vista spesso porta a naufragare. Ma soprattutto non consente di raggiungere mete significative. Insomma, si va a tantoni, fino a quando non si cozza con un iceberg.
Il dato obiettivo e oggettivo è che la composizione politica della maggioranza, che si era presentata all’elettorato, è mutata. Il civismo è in soffitta. Un civismo che si rivela, ogni volta, mera scelta tattica per accaparrare più consenso elettorale. Oggi, quel programma elettorale presentato agli elettori e formato da 6 sigle, si è trasformato, sostanzialmente, in un monocolore. In politica tutto è possibile. Sarebbe pure simpatico, nei confronti degli elettori, spiegare chiaramente l’evoluzione del quadro politico. Collocarsi tutti da una parte politica, quella che per adesso sembra vincente, è lecito. Basta essere trasparenti e chiamare le cose con il proprio nome.
Forse, a breve ci troveremo di fronte ad un ulteriore cambiamento. I numeri che escono dalle urne non sempre coincidono con quelli dei sondaggi. E oggi, scendere o salire da un carro è diventata una disciplina praticata da molti. Quale Sciacca vorremmo per il prossimo decennio? Questa è la vera questione e che, necessariamente, passa attraverso una seria programmazione da parte della classe dirigente e politica. Una programmazione che includa scelte significative per una svolta capace di dare speranza e slancio alle giovani generazioni. Ma questa è politica con la P maiuscola.
Noi siamo abituati ad altro.Anche a lasciare che i nostri giovani migrino altrove per realizzare il proprio sogno, vedendo la nostra terra come genitori che non hanno saputo accudire i propri figli.