DELEGAZIONE SINDACI A PALERMO: “E’ EMERGENZA SOCIALE”

Sindaci dell’Agrigentino ieri a Palermo al Dipartimento regionale dei Rifiuti per protestare contro le prescrizioni contenute nelle ultime ordinanze del presidente della Regione. I provvedimenti “hanno dapprima obbligato i Comuni a conferire a Lentini, con notevole aggravio di costi e dei tempi di scarico, di poi ha contingentato il carico di rifiuti che ogni Comune può portare in discarica. Con queste prescrizioni i Comuni non hanno potuto svuotare giornalmente gli autocompattatori e hanno subito il fermo della raccolta dei rifiuti.

I rifiuti si sono accumulati per strada e adesso non possono essere raccolti pena il superamento del limite massimo giornaliero di conferimento attribuito ad ogni Comune”. Lo scrivono in una nota i sindaci di Racalmuto, Naro, Montallegro, Favara, Porto Empedocle, Realmonte, Ribera, Cammarata, Naro, Casteltermini, Campobello di Licata, Ravanusa, Licata, Palma di Montechiaro, Menfi, Sant’Angelo Muxaro, Montevago, Canicattì, Joppolo Giancaxio, Agrigento, Siculiana, Caltabellotta, Lampedusa e Grotte.

“Il contingentamento dei rifiuti da portare in discarica è abnorme, – proseguono i sindaci – perché assume come parametro la media giornaliera dei conferimenti del mese di giugno 2016 e non tiene conto che durante il periodo estivo i paesi dell’Agrigentino si popolano di turisti, di emigrati, dei lavoratori e degli studenti pendolari. I sindaci hanno chiesto che il contingentamento avvenga sulla base della media dei rifiuti prodotti nei mesi di luglio, agosto e settembre dell’anno 2015, hanno chiesto inoltre che sia autorizzato un conferimento straordinario per rimuovere le tonnellate di rifiuti giacenti per strada”.

Nel pomeriggio un’altra delegazione di sindaci ha incontrato il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, al quale ha chiesto di farsi portavoce del gravissimo disagio che sta sfociando nell’emergenza sanitaria in molti comuni della provincia di Agrigento. “Nel corso degli interventi – aggiungono i primi cittadini – è stato evidenziato il caos provocato dalle scelte regionali. La Regione prima ha messo in liquidazione gli Ato Rifiuti e previsto le Società di Regolamentazione dei Rifiuti – SRR, che dovevano fare una gara per tutti i Comuni; poi ha dato la possibilità ai Comuni superiori a cinquemila abitanti di costituire un Ambito di Raccolta Ottimale – Aro – e di predisporre un piano di intervento per la gestione della raccolta dei rifiuti: alcuni Comuni hanno avuto i piani Aro approvati dalla Regione altri no”.

“Chi ha avuto i piani approvati è incappato nei tempi dell’Urega, – si legge ancora nella nota – e ancora attende di poter espletare la gara, chi e riuscito ad aggiudicare e ha firmato il contratto subisce i tempi di esecuzione, l’impresa ha novanta giorni per iniziare. Chi non ha avuto i piani approvati ha potuto fare gare limitate nel tempo, che non aiutano la programmazione della raccolta differenziata. Il presidente della Regione ha disposto la chiusura della discarica di Siculiana, perchè mancante dell’impianto di bio stabilizzazione, che non ha mai avuto e che serve a separare la frazione umida dalla frazione secca dei rifiuti.

I 104 comuni che prima vi conferivano sono stati dirottati a Lentini: trenta euro in più il costo di conferimento oltre alle spese di trasporto. La discarica ha un limite massimo di conferimento giornaliero, raggiunto il quale chiude. Dopo qualche settimana, i Comuni del catanese e del siracusano hanno raggiunto un’intesa, prima scaricheranno loro, poi le stazioni di trasferenza – impianti dove è possibile svuotare più autocompattatori per fare un unico carico – infine gli altri comuni”.

“Molti Comuni dell’Agrigentino – proseguono i sindaci – sono così finiti in coda, a salvarsi sono soltanto quelli che hanno affidato il sevizio alla società che gestisce l’impianto di trasferenza. Dopo file interminabili, gli autocompattatori tornano pieni, Il sistema va in tilt, le imprese che non riescono a svuotare gli autocompattatori non sono in grado di fare la raccolta il giorno successivo. I rifiuti rimangono nei cassonetti, che non vengono svuotati, e si ammassano nei pressi.

I comuni dell’Agrigentino subiscono tagli sulla produzione giornaliera di rifiuti che vanno dal 10% al 44%, il mese di riferimento e giugno 2016. Nell’arco della settimana i Comuni devono rispettare la media giornaliera, se la superano non possono conferire, fino a quando non rientrano. I Comuni accelerano con la raccolta differenziata, ma sono vincolati dai ritardi dell’Urega, dai tempi di esecuzione dei contratti, dalla mancanza di approvazione dei piani Aro, dalla gestione degli Ato in liquidazione.Nel frattempo il contingentamento del conferimento in discarica non consente di smaltire i rifiuti accumulati nelle strade nelle scorse settimane e adesso per effetto del contingentamento medesimo”.

“La situazione è gravissima, – scrivono i sindaci – perchè l’eventuale riapertura della discarica di Siculiana avverrebbe con limiti di conferimento pari a 100 tonnellate giornaliere, che non sarebbero in grado di assorbire il carico giornaliero di rifiuti prodotto da tutti i comuni, ma soltanto del comune capoluogo. I sindaci chiedono che il Presidente della Regione Siciliana autorizzi il conferimento straordinario, per consentire di ripulire le nostre città; riveda i limiti del conferimento in discarica, stabilendo una graduale riduzione mese dopo mese sulla base della media di conferimento giornaliero dei mesi di luglio, agosto e settembre dell’anno 2015; acceleri le operazioni di gara dell’Urega; trovi una soluzione più economica dei viaggi a Lentini per i comuni dell’agrigentino. In mancanza di nuove prescrizioni che vadano incontro alle esigenze del territorio e scongiurino il rischio dell’emergenza sanitaria, i sindaci mercoledì prossimo avvieranno azioni di protesta”.

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