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Non basta il Piano Aro, non basta l’impegno (impegno indiscutibilmente lodevole) delle associazioni di cittadini che amano tenere pulita la città. Non basta l’impegno delle cooperative di pescatori che hanno partecipato ad una pulizia “straordinaria” insieme al volontariato per tenere decorosa l’area portuale, quando poi, a distanza di pochi giorni,il decoro è mortificato dal deposito selvaggio di attrezzature tipiche della pesca.

Non basta indignarsi su Facebook da parte della gioventù quando, parte di essa, disprezza le norme della buona creanza, del rispetto dell’ambiente. Non basta proprio se poi, puntualmente, specie nel weekend, le zone di ritrovo sono zeppe di bicchieri di plastica gettati a terra in compagnia di bottiglie di alcol vuote.

Se non cambia la cultura, il modo di essere, il modo di guardare la città come bene comune, essa sarà sempre violentata da barbari che deturpano l’immagine della nostra città.

Anche la parte riqualificata dello Stazzone è vittima della violenza barbarica di quella gioventù che predica bene ma razzola male. Quella stessa parte di gioventù che critica e disprezza Sciacca, ma che contribuisce in maniera importante a lederne l’immagine (Non sono esclusi adulti dalle barbarie).

Bisognerebbe prendere l’abitudine, oltre che a mettere in pratica una severa azione repressiva, di ripristinare l’operatore ecologico munito di ramazza. Almeno in quelle zone della città, come il centro storico e lo Stazzone, frequentate non solo da saccensi,ma anche  turisti. Un operatore ecologico che di buon’ora pensi a rimuovere la testimonianza del passaggio di barbari.

Serve potenziare una cultura del decoro, iniziando dalle scuole. Ma soprattutto, far capire che l’Amministrazione comunale su questo tema non demorde, anzi ne fa una lotta senza tregua.

Filippo Cardinale

Le foto, del Corrieredisciacca.it sono state scattate domenica 29 ottobre 2017 di mattina e riguardano la zona portuale e la zona riqualificata dello Stazzone