Debutto con “brividi” per l’Agghiastru di Monte

SCIACCA. I proverbi sono la saggezza dei popoli e il detto “Nun ci cridu ma mi scantu” che aleggia sulla leggenda dell’Oleastro Inveges di contrada Piana Scunchipani, con qualche sorriso ieri sera si è materializzato tra il pubblico che aveva scelto di partecipare alla prima della commedia musicale “L’Agghiastru” andata in scena proprio ai piedi del grande albero di ulivo che la leggenda vuole avvolto di notte dagli spiriti.

Alle 21.30 lo spettacolo è cominciato puntuale, ma dopo pochi minuti un guasto elettrico lo ha interrotto. Sembrava un problema di poco conto, si è pensato addirittura di sospenderlo e rinviarlo, ma dopo mezz’ora ha potuto riprendere regolarmente, togliendo dall’apprensione l’autore Salvatore Monte ed i protagonisti, ma anche il pubblico che tra un sorriso e l’altro ha pensato più a fondo a quella leggenda del vecchio e imponente oleastro selvatico abitato da streghe e fantasmi che forse si sono sentiti infastiditi da tanti rumori e attenzioni.

Lo spettacolo, introdotto dalla voce di Leo Gullotta, è poi filato liscio ed è stato molto apprezzato, in pieno stile Monte, con un narratore che collegava la storia costruita dall’autore che è stata arricchita da canzoni, balli e dagli immancabili fuochi d’artificio: una favola musicale a tutti gli effetti che arricchisce in modo originale l’estate. Bravi tutti gli attori, da quelli con esperienza ai tanti debuttanti. Ottime le luci, che in questa rappresentazione hanno un ruolo molto importante: l’illuminazione del grande oleastro è una scenografia naturale che si fa ammirare. E non è mancato il collegamento finale con l’attualità, un messaggio rivolto a tutti noi di difendere e voler bene con forza alla città in cui viviamo.

Giuseppe Recca