DEBITO BOLLARA: ERRORE DEL CONSIGLIO COMUNALE MANCANO ANCORA 25.676,95 EURO PER GLI INTERESSI
La ditta, tramite avvocato, scrive al Comune per avere gli interessi. Quando è stata approvata la delibera per la transazione di 700 mila euro, sono stati dimenticati gli interessi
Il debito di 700.000 euro che il Comune aveva con la ditta Bollara è stato estinto. L’ultima rata di 350.000 euro è stata liquidata nell’aprile scorso. Come si ricorda, la liquidazione del debito, su cui incombeva la minaccia del pignoramento, fu uno dei primi atti dell’amministrazione a guida Vito Bono.
Tutto a posto fin qui? No. Nancano gli interessi, così per come era stato stabilito nell’accordo del bonario componimento stipulato il 21 settembre 2009, quattro mesi dopo l’insediamento del sindaco Vito Bono. La ditta Bollara, rappresentata da Michele Bollara (suocero del sindaco), ha incaricato l’avvocato Giovanni Vaccaro a richiedere gli interessi fino al “soddisfo del credito”. La lettera dell’avvocato è stata protocollata al Comune il 12 aprile 2011. Fino ad oggi nessuno ha parlato di tale dimenticanza. Ma intanto, la lettera dell’avvocato produce effetti giuridici.
Cosa è successo? La transazione era stata accettata per il riconoscimento e la liquidazione di 700.000 euro. La delibera era passata al Consiglio comunale per l’approvazione. Dopo l’insediamento del sindaco, fu uno dei primi atti amministrativi espletati dalla nuova Amministrazione. Qualche polemica risuonò all’interno dell’aula consiliare, ma poi fu approvata. Pur essendo contemplati gli interessi nell’acccordo, fino al pagamento del debito, in quella seduta consiliare non fu fatto cenno, e il Consiglio comunale approvò di liquidare la somma di 700.000 euro come cifra finale.
Adesso è la ditta, col suo legale, a richiedere quegli interessi. L’erogazione degli interessi, che sommano a 25.675,95 euro deve essere trattata nuovamente in Consiglio comunale.
Considerate le esigue casse comunali, la città auspica un “autorevole” intervento del sindaco per “abbonare” la somma dovuta per gli interessi. Sarebbe in gesto apprezzabile dall’opinione pubblica.