omincia l’iter parlamentare all’Ars del ddl di iniziativa popolare “No Povertà”, dopo la convalida da parte della Commissione Referendum della Regione delle oltre quindicimila firme raccolte nei mesi scorsi in piena estate, da giugno ad agosto, nelle piazze, nelle chiese, nelle sedi delle associazioni promotrici del Comitato No Povertà composto da Centro Studi Pio La Torre, Anci Sicilia, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Confindustria Sicilia, Caritas, Comunità di S.Egidio, Erripa, Comitato lotta per la casa “12 luglio”, Forum Terzo settore Sicilia.

Il testo prevede di agganciare alla sottoscrizione di un progetto di inclusione sociale, l’integrazione destinata a ciascun nucleo familiare, che sarà commisurata alla differenza tra il reddito disponibile (Isee) e la soglia di povertà assoluta calcolata dall’Istat. Ai beneficiari sarà quindi rilasciata una carta acquisti da utilizzare per comprare beni e servizi di prima necessità, che saranno individuanti con il regolamento attuativo, dopo che il ddl avrà avuto l’ok dell’Ars.

La scelta del ddl è stata quella di intervenire sulla fascia delle famiglie in povertà assoluta secondo il calcolo Istat, mediamente 250.000, pari al 12,3% delle 1.963.577 famiglie siciliane. Ma la fascia complessiva della povertà – secondo l’indagine dell’Eu-Silc, interessa il 55.3% della popolazione

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