Dalle stelle alle stalle, il tramonto di una stella e la Waterloo di Forza Italia

SCIACCA- La storia ha un andamento costante e insegna sempre. La storia, dalla più antica alla più attuale, è miniera di insegnamento. Flussi e riflussi che si ripetono nei periodi che segnano la storia medesima. E tale insegnamento traccia una costante curva che si replica puntualmente. Personaggi che ascendono fino a brillare come le stelle. Ma poi, come succede nell’universo, anche la stella ha il suo punto di esplosione che segna la sua fine, anche nella storia e nella politica succede in egual misura.

Personaggi politici, uomini di stato, dittatori, incarnano nel loro essere l’idea dell’invincibilità. Idea che, col tempo, offusca la brillantezza del pensiero fino a degradarlo a pateticità. Anche mania di grandezza che si dissolve in piccolezza.

La recente e attuale storia di Forza Italia pone una riflessione, specie a chi nel partito locale ha ruoli di responsabilità, di dirigenza, di mania di onnipotenza.

Non era mai successo nella storia politica di Sciacca ciò che è stato scritto dalla decisione di Matteo Mangiacavallo che ha assunto la decisione di alzare il cartellino rosso e mandare negli spogliatoi Forza Italia a causa di un “metodo” adottato da una parte del partito di Berlusconi.

Per togliere nuvole che possano generare mal di pancia, specifichiamo che Mario Turturici è coordinatore del partito dallo scorso novembre. Il declino saccense di Forza Italia inizia molto prima. L’ex sindaco ha preso le redini di un partito in preda al dissesto. Ci sono ben altre responsabilità di livello politico superiore che devono essere imputate. Colpe ascrivibili a scelte recenti che hanno generato notevole malcontento con onde telluriche ondulatorie e sussultorie.

Scelte che hanno creato scissioni, delusioni, anche con la regia di Gianfranco Micciché. Errori di valutazioni conditi con azioni di forte frizione nei confronti del gruppo di Sciacca al Centro.

L’ingresso del gruppo di Nuccio Cusumano ha creato ulteriori scosse telluriche. La domanda, che già sorge da tempo, è: qual è il valore aggiunto? I risultati sembrano opposti rispetto ad una valutazione della dirigenza provinciale e regionale di Forza Italia.

La non presenza di Forza Italia alle elezioni del 12 giugno è la rappresentazione plastica di un fallimento politico, di una insufficienza strategica, di mancata visione, di un eccessivo super io che ormai segna il tempo. La mancata presentazione della lista di Forza Italia, piaccia o no, consegna anche l’affaticamento politico di Cusumano. Politico di grande passione politica, ma, abbiamo scritto all’inizio, la storia ha un suo decorso segnato anche da limiti umani e caratteriali. Sono quelle stelle che esplodono e smettono di brillare.

FILIPPO CARDINALE