Dalla Sicilia a Parigi: L’inventore del gelato è un Siciliano | Ecco chi è
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Inventore Gelato Siciliano - fonte:Redazione web
La storia affascinante di Francesco Procopio dei Coltelli, il siciliano inventore del gelato che ha conquistato Parigi con la sua invenzione.
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La storia del gelato affonda le sue radici nei secoli, con testimonianze di preparazioni a base di ghiaccio e miele già nell’antichità. Tuttavia, il gelato come lo conosciamo oggi ha un nome ben preciso dietro la sua evoluzione: Francesco Procopio dei Coltelli, un siciliano che nel XVII secolo rivoluzionò questa prelibatezza, trasformandola in un’arte e diffondendola in tutta Europa.
Le origini del gelato: dalla neve dell’Etna ai sorbetti arabi
Le prime versioni del gelato erano molto diverse da quelle moderne: nell’antichità si consumavano bevande e alimenti a base di frutta, miele e neve, conservati nelle “neviere”. Già nelle civiltà mesopotamiche, cinesi, egizie e romane si trovano tracce di queste primitive preparazioni.
Furono gli Arabi, nel Medioevo, a perfezionare la tecnica, dando vita al sorbetto (dal termine arabo sharbat), una bevanda fredda a base di zucchero di canna, petali di fiori e frutta. La loro influenza si diffuse in Sicilia, dove nacquero le prime varianti del sorbetto, antesignane del gelato moderno.
Francesco Procopio dei Coltelli: l’uomo che rese il gelato un’arte
Nato in Sicilia nel 1651, Francesco Procopio Cutò, meglio conosciuto come Procopio dei Coltelli, affinò la ricetta del gelato rendendolo più cremoso e strutturato. Grazie a un innovativo macchinario, ereditato e migliorato dal nonno, riuscì a ottenere una miscela perfettamente omogenea di latte, panna, uova e zucchero.
Nel 1672 emigrò a Parigi, dove lavorò come cuoco e, dopo anni di esperienza, nel 1686 fondò il Café Procope, il primo vero tempio del gelato. Situato al numero 13 di Rue de l’Ancienne, il locale divenne un punto di riferimento per la Parigi dell’epoca, frequentato da intellettuali e artisti come Voltaire, Balzac, Victor Hugo e Napoleone.
Il gelato conquista la Francia e l’Europa
Il Café Procope non solo offriva caffè e sorbetti, ma introduceva nuovi gusti innovativi e raffinati, tra cui “fiori di anice”, “fiori di cannella” e “parigine” (cialde ripiene di gelato). Procopio ottenne persino una concessione reale da Luigi XIV, che gli garantì l’esclusività della produzione e vendita di alcune prelibatezze.
Grazie alla sua abilità imprenditoriale, il siciliano rese il gelato una moda e un simbolo di lusso, gettando le basi per quella che oggi è un’industria globale.
L’eredità di Procopio: dalla Sicilia a Parigi, un successo senza tempo
Nel 2017, la città di Palermo ha omaggiato Francesco Procopio Cutò intitolandogli una piazza nel cuore della città. Un riconoscimento doveroso a chi ha trasformato il gelato in un’icona della gastronomia mondiale.
Ancora oggi, il suo nome è legato indissolubilmente alla storia del gelato. Senza di lui, probabilmente questa delizia non sarebbe mai diventata ciò che conosciamo: il dessert più amato al mondo.