Dal civico consesso “sostituito” c’è il black-out con la città. Il Commissario non comunica

SCIACCA. Sappiamo che il commissario Pietro Valenti, inviato dalla Regione dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, “ferita aperta per la città”, ma solo a parole, fa il suo “compito”. E’ un burocrate, viene da Palermo una volta durante la settimana, constata che gli atti siano legittimi, e approva. Le sue delibere sono nell’albo pretorio online, va bene. Ma quanti leggono gli atti nell’albo pretorio?

Un periodo così lungo di commissariamento, che rimane un atto gravissimo che di fatto cassa la democrazia cittadina, comporta un sipario abbassato sulle prospettive della città. Un periodo così lungo di burocratizzazione della espressione della volontà cittadina comporta un ulteriore allontanamento dei cittadini rispetto alle decisioni che vengono assunte. Il Commissario approva in ossequio alla legittimità degli atti, ma non va oltre. Nessuna visione di città, di iniziative, ma anche di contrapposizione rispetto a scelte assunte dall’Amministrazione.

Mettendo da parte “la ferita aperta” e la mancanza di una normativa specifica sulla bocciatura del consuntivo, rimane il fatto che  su questa città, la seconda della provincia per popolazione, ma anche per storia e turismo, è calato il silenzio. Viene reso noto solo quanto di più comodo può fare all’Amministrazione, sola al comando.

Tutto legittimo, ma sul piano sostanziale delle democrazia si è aperto un varco gravissimo. Non è una ferita, è una grave emorragia di democrazia. Nessuna democrazia si regge senza uno spirito critico, di opposizione. Tranne nei paesi in cui non è accettabile il libero pensiero, la critica. Ci sono vari casi attualmente nel mondo, a cominciare dalla Cina, senza dimenticare la Russia.

Una comunicazione da parte del Commissario, che non sia online, versa la città sarebbe auspicabile. Una comunicazione che come burocrate in sostituzione del Consiglio comunale  rendesse edotta la città su iniziative, prospettive, ma anche critiche (se ci sono) nei confronti dell’Amministrazione. Tutto questo non solo per un rispetto della democrazia, ma anche per evitare sentimenti che possano indurre il cittadino a immaginare una perfetta omologazione tra Amministrazione e Commissario straordinario in sostituzione del Consiglio comunale.

C’è una sorta di adagiamento che domina sulla città che difficilmente convince che ci sia “una ferita aperta”. Tutt’altro. Vi è in atto una combinazione perfetta che consente alla barca di navigare in mare piatto. Come la canzone di Orietta Berti, finchè la barca va, lasciala andare. 

Filippo Cardinale