Battesimi, dal 27 novembre prossimo niente più padrini: “Diventata una pura formalità convenzionale”

AGRIGENTO- Battesimo senza più padrino o madrina. La Chiesa rinverdisce il Diritto Canonico che precisa che “la presenza del padrino c/o della madrina non è precettiva, ma facoltativa: sia il can. 872 – in riferimento al battesimo – sia il can. 892 – in riferimento alla confermazione – richiedono che tale figura ci sia «per quanto è possibile» (quantum fieri potesi).

L’Arcivescovo metropolita di Agrigento, Alessandro Damiano, in una lettera inviata ai Presbiteri, ai Diaconi, ai Religiosi, agli Operatori pastorali e a tutti i Fedeli, scrive che “è un’usanza antichissima della Chiesa dare al battezzato un padrino o una madrina”. L’Arcivescovo sottolinea che “il compito è grave e delicato, in quanto prevede l’accompagnamento nel cammino di crescita umana e spirituale di chi è iniziato alla vita cristiana”. La realtà dei tempi attuali induce la Chiesa ad una riflessione: “Ci rendiamo conto, tuttavia, che una così importante istituzione ha perso nel tempo molto del suo carattere religioso riducendosi – il più delle volte – a una pura formalità convenzionale, dettata da motivi umani e da una consuetudine ormai svuotata di senso”.

Nella lettera, l’Arcivescovo Damiano evidenzia come “facendo mie diverse sollecitazioni, pervenute da più parti e vagliate nei mesi scorsi con il Consiglio Presbiterale e con il Collegio dei Vicari Foranei, comunico che dalla prima domenica di Avvento (27 novembre 2022) anche nella Chiesa Agrigentina sarà sospeso l’ufficio di padrino e di madrina nella celebrazione dei sacramenti del battesimo e della confermazione, come già avviene in altre diocesi”.

Fino all’emanazione e all’entrata in vigore del relativo decreto, l’Arcivescovo invita presbiteri, diaconi ecatechisti a informare e sensibilizzare le comunità su tale scelta e sulle motivazioni pastorali che l’hanno determinata.