CUSUMANO: “CARA FRANCESCA, PUOI CHIUDERE LE PORTE”

Si è ufficialmente chiusa l’alleanza politica e amministrativa tra il gruppo consiliare Sciacca Democratica, oggi Italia Viva, e il sindaco Francesca Valenti.

Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi pomeriggio in una sala dell’hotel Melqart, alla quale erano presenti oltre ai consiglieri comunali Santo Ruffo, Gianluca Guardino e Giuseppe Ambrogio, dell’ex assessore Carmelo Brunetto (non c’era l’ex assessore Calogero Segreto che si era dimesso in seguito a contrasti con l’ex parlamentare) ed anche di simpatizzanti di Sciacca e dell’hinterland, Nuccio Cusumano in persona ha ratificato quanto era già nell’aria da alcuni giorni e annunciato che il gruppo consiliare di Italia Viva, che si è costituito poche settimane fa in concomitanza con la crisi politico amministrativa, da oggi è indipendente.

Via dalla maggioranza, dunque, ma al momento in una posizione da indipendente che comunque potrebbe sfociare in un passaggio all’opposizione. Una cosa è ormai certa, i “cusumaniani” scendono dalla barca guidata da Francesca Valenti, che perde così definitivamente la maggioranza, e la invitano a chiudere quella porta che il sindaco metaforicamente diceva che era stata lasciata aperta sperando forse in un chiarimento che invece non c’è stato e non ci sarà.

Cusumano ed i suoi, nel solco dello spirito moderato del gruppo, adesso puntano a creare un’alleanza che vada al di là dei partiti e delle ideologie, affinchè si creino le condizioni per dare un futuro politico e amministrativo solido alla città di Sciacca, alle prese con tanti problemi.

Nessuna conferma di contatti con l’area di centrodestra dell’opposizione che sembrerebbero fisiologici visti i nuovi obiettivi, ma le voci di un tentativo di dialogo con Sciacca al centro e altri esponenti del centrodestra si  rincorrono ormai da alcuni giorni. Ma c’è tempo e Nuccio Cusumano ha messo in moto la sua incisiva azione per allargare il suo gruppo che negli ultimi due anni e mezzo ha perso pezzi importanti non solo sul piano dello spessore politico ma anche su quello dei numeri.

Giuseppe Recca