Cure oncologiche fuori dalla Sicilia: all’Asp Agrigento costano 3 mln all’anno. A Sciacca aprirà un ambulatorio di radioterapia
SCIACCA L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento perde ogni anno in mobilità passiva per la radioterapia circa tre milioni di euro. E’ questo uno dei dati emerso ieri nel corso dell’incontro sulla sanità in provincia promosso dal Circolo di Cultura. Il tema specifico è stato “I diritti del malato oncologico” opportunamente organizzato dal presidente del circolo, il medico Giovanni Di Vita.
Nel corso dell’interessante incontro sono intervenuti i medici Filippo Alessi, Michele Bono e Domenico Santangelo. Al di là dei diritti che devono essere riconosciuti ad ogni malato, c’è bisogno di strutture adeguate e c’è sempre tanto da fare.
La creazione nel 2017 di una rete oncologica regionale puntava a contrastare il ricorso a strutture oltre l’isola e limitare la spesa, ma i numeri sono ancora troppo negativi.
Ogni anno in Sicilia si registrano circa 22.000 nuovi casi di tumore. Il costo della mobilità sanitaria interregionale negli ultimi anni è aumentato e resta alto il divario di ricoveri tra le Regioni del Nord e quelle del Sud.
Sono emerse anche nel settore dei servizi oncologici delle criticità, come ad esempio il mancato riconoscimento all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca di 4 posti letto di degenza ordinaria, previsti nell’ultimo decreto regionale sulla rete ospedaliera siciliana. E, se lo status di ospedale di I livello fosse realmente funzionale oltre che sulla carta, l’ospedale di Sciacca dovrebbe avere un “Hospice”, ovvero una struttura d’accoglienza e ricovero che ha come obiettivo offrire le migliori cure palliative ai pazienti oncologici quando non è più possibile essere assistiti dal programma di assistenza domiciliare integrata e specialistica. Ma c’è anche una notizia positiva: l’Asp starebbe per aprire a Sciacca uno specifico ambulatorio di radioterapia.
Limiti in generale in campo provinciale: in provincia di Agrigento risulta anche una carenza di apparecchiature. I “Linac” ( acceleratori) utilizzati per la radioterapia, secondo le linee guida per numero di abitanti che ne prevedono 7 ogni milione di abitanti, in provincia dovrebbero essere tre. Ce n’è invece solo uno all’ospedale di Agrigento. Sarebbe importante collocarne uno anche a Sciacca, abbinato al laboratorio di radioterapia che dovrà essere istituito.
Giuseppe Recca