CROLLO PONTE VERDURA, OGGI POMERIGGIO “TAVOLO TECNICO” IN PREFETTURA. MA PER FARE CHE?
Il tavolo tecnico è stato convocato oggi alle ore 18 in Prefettura. La domanda nasce spontanea: per fare che?
Dopo 40 giorni dal crollo siamo al punto di partenza. L’unico fatto concreto è la rimozione del pilone crollato. C’è da vantarsi dopo 40 giorni? Rimane l’amarezza per non aver adottato la soluzione che in tutto il mondo viene assunta: la collocazione di un ponte Bailey per tamponare l’emergenza.
Noi siamo disponibili, anche a dimostrarlo al signor Prefetto, la fattibilità di tale soluzione. Dimostrazione con fatti alla mano. Una soluzione che avrebbe consentito il transito veicolare sulla SS 115 in appena 4-5 giorni. Una soluzione che avrebbe evitato immani disagi a decine e decine di migliaia di cittadini. Avrebbe evitato ingenti danni ad una economia. Avrebbe evitato un’ulteriore mazzata all’economia agricola del territorio.
Non ci rendiamo ancora conto del perchè non è stato proclamato subito la stato di emergenza. Ancora oggi non è stato proclamato dall’Organo competente.
Si è andati avanti in regime normale di fronte ad un’emergenza. Questo è il fallimento vero e proprio. Il non aver saputo gestire la gravità e la drammaticità della situazione.
C’è un popolo che aspetta esaustive ragioni, spiegazioni. C’è un popolo che chiede ragione, ma anche giustizia. E’ vero che siamo un popolo che abita nella provincia più povera d’Italia, più disagiata, con più disoccupati, con meno infrastrutture. Ma non siamo un popolo di fessi. Qua nessuno è fesso.
Il conto sarà presentato, anche per le vie giudiziarie. In una democrazia è basilare offrire tutte quelle spiegazioni che un popolo merita. C’è tanta fame di trasparenza. Questa è mancata. E su questa mancanza bisogna passarsi una mano sulla coscienza.
Diano esempio le Istituzioni.