CROLLO PONTE VERDURA, CNA: “SI FACCIA IN FRETTA ALTRIMENTI A CROLLARE SARA’ L’INTERO TERRITORIO E MIGLIAIA DI AZIENDE”
“Il crollo della porzione del viadotto Verdura rischia seriamente di dare il proverbiale colpo di grazia al già provato settore produttivo del nostro territorio. La Cna di Agrigento è visibilmente preoccupata per le gravi ripercussioni che il blocco della Statale 115, strada certamente strategica, sta causando agli operatori economici della zona e non solo. Bisogna correre subito, in tempi strettissimi, ai ripari. Qui c’è in gioco il destino di numerose aziende, quello dei dipendenti, quello degli autotrasportatori. Costringere questo importante segmento, il cui stato di salute non è dei migliori per l’attuale pesante congiuntura, a fermarsi o a sostenere maggiori costi, legati ad un percorso alternativo decisamente più lungo, significa decretare la loro morte”.
E’ quanto scrivono Piero Giglione, Domenico Randisi e Giuseppe Montalbano, rispettivamente segretario provinciale, presidente provinciale e vice presidente nazionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media Impresa.
In una nota, evidenziano: “Noi, come rappresentati delle piccole e medie imprese, ci sentiamo fortemente chiamati in causa in questa vicenda che ovviamente interessa e coinvolge un po’ tutti. E per questo non possiamo e non vogliamo stare con le mani in mano in attesa che gli eventi facciano il loro naturale corso. La Cna è disposta a mobilitarsi attraverso le sue strutture affinché la soluzione venga individuata e realizzata con estrema urgenza. Lanciamo quindi un accorato appello alle Istituzioni competenti: si faccia in fretta, si realizzi una infrastruttura per by passare il tratto crollato. Perché il percorso alternativo individuato, oltre a non essere sicuro, comporta sacrifici economici, oggi non sopportabili dagli operatori. Se la questione non dovesse trovare un epilogo positivo in tempi ragionevoli, la Cna annuncia sin d’ora che chiederà ai governi, regionale e nazionale, il varo di misure e interventi da destinare alle aziende colpite da questo evento naturale. Ci riferiamo, ad esempio, alla defiscalizzazione o a particolari agevolazioni che possano risarcire i nostri operatori economici per i danni”